Soft Drink
02 Maggio 2024La sua natura analcolica la rende attraente per una vasta gamma di consumatori, specialmente tra i giovani e millennials
Con le origini che affondano nella Cina antica, la kombucha, bevanda frizzante ottenuta dalla fermentazione del tè zuccherato o altri infusi, ha attraversato i secoli e oggi vive un sensibile momento di popolarità in Italia.
A onor del vero, la kombucha ha fatto la sua comparsa nel nostro Paese già nel 1954 (quando se ne parlò tra le pagine de La Domenica del Corriere) ma la sua diffusione fu effimera. Solo in tempi recenti il fenomeno è rinato, portando a un aumento significativo di produttori locali e consumatori attratti dalle possibili proprietà benefiche: come tutti i fermentati infatti, la kombucha è un alimento probiotico ed è in grado di arricchire il nostro microbiota ossia la comunità di microbi che, vivendo in simbiosi con il nostro organismo, permette di mantenerlo sano e in equilibrio. A seconda di come viene realizzato, può contenere teina o caffeina, zuccheri e può essere lievemente alcolico, in genere meno di 1 grado.
Il giro d'affari globale della kombucha è in crescita esponenziale, previsto di 17,1 miliardi di dollari entro il 2033. Il mercato italiano si prepara ad accogliere una moltitudine di varietà di opzioni per i consumatori. La versatilità della kombucha, la sua natura analcolica e la sua associazione con uno stile di vita sano la rendono attraente per una vasta gamma di consumatori, specialmente tra i giovani e i millennials.
Tra le novità più recenti presentate al Vinitaly di Verona, c'è la bevanda analcolica "Contaminazioni", un prodotto no-alcol proprio a base di kombucha e vinacce di uve della Valpolicella appassite, affinata in barrique e rifermentata in bottiglia, che possiede sentori di vino pregiato conferiti dalla lenta infusione a freddo con vinacce di uve con le quali si ricavano, per l'appunto, Amarone e Ripasso della Valpolicella. Un nuovo modo di vivere il vino insomma, grazie a una creazione che combina l'arte della vinificazione con l'antica pratica della fermentazione.
"Contaminazioni" va dunque ad aggiungersi alla già vasta gamma di referenze prodotte dall'azienda di Verona rigorosamente in modo artigianale e nate dalla fermentazione di tè zuccherato con l’aggiunta di Scoby biologici, una coltura di batteri e lieviti che promuove un benessere generale, supporta il sistema immunitario e migliora la vitalità.
«Cavalcando il trend delle bevande no e low alcol, lanciamo un nuovo prodotto ispirato al vino ma non in competizione con esso: noi siamo fermentatori e amiamo sperimentare sempre nuovi gusti e sapori, e "Contaminazioni" è il risultato armonioso della fusione tra la kombucha e il mondo del vino, nato con l’intento di offrire un’alternativa unica nel suo genere per i bevitori più esigenti» ha detto Stefano Zamboni, founder di Legend Kombucha.
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