Economia

22 Novembre 2023

Prospettive economiche incerte, possibile rallentamento per l'economia italiana

La fiducia dei consumatori cala per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il valore più basso da gennaio con un generale peggioramento di quasi tutte le componenti dell’indicatore


Prospettive economiche incerte, possibile rallentamento per l'economia italiana

Le prospettive economiche internazionali continuano a essere molto incerte, condizionate sia dalle tensioni geopolitiche in Ucraina e Israele, sia dalla situazione finanziaria sfavorevole per imprese e famiglie. Nel terzo trimestre il Pil italiano è stato stabile rispetto al precedente, registrando un risultato migliore della Germania ma peggiore rispetto a quello di Francia e Spagna. La variazione acquisita della crescita del Pil per il 2023 è pari a 0,7%. A ottobre, inoltre, la fiducia di famiglie e imprese - si veda quella della ristorazione commerciale - è calata ancora, lasciando attiva l'ipotesi che l'economia nostrana potrebbe ulteriormente rallentare nei mesi a venire.

L’Istat sottolinea che le principali economie continuano a mostrare un dinamismo differenziato: a fronte di una forte accelerazione del Pil in Cina e negli Stati Uniti, la crescita in Europa è rimasta stagnante. Nell’area euro, nel terzo trimestre, il Pil ha mostrato una marginale flessione congiunturale (-0,1% dopo il +0,2% dei tre mesi precedenti) e le prospettive per l’area continuano a essere quindi poco favorevoli. Per quanto riguarda l’Italia, l’indice destagionalizzato della produzione del settore manifatturiero a settembre è rimasto invariato dopo il lieve incremento di agosto. Nella media del terzo trimestre, la produzione ha registrato un aumento dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti.

Il mercato del lavoro continua a mostrare una buona tenuta nonostante la debolezza congiunturale. A settembre, sono aumentati rispetto ad agosto gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi sono diminuiti. Ad ottobre l’inflazione si è collocata al di sotto del 2%, ovvero un punto inferiore alla media dell’area euro per effetto della più forte discesa dei listini dei beni energetici in Italia.

A fronte di un quadro debole ma stabile, la fiducia dei consumatori continua a calare per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il valore più basso da gennaio, con un generale peggioramento di tutte le componenti dell’indicatore ad eccezione delle aspettative sulla disoccupazione e dei giudizi sulla situazione economica familiare. Anche l’indice del clima di fiducia delle imprese ha evidenziato un calo in tutti i settori economici ad eccezione di quello delle costruzioni.

TAG: CRISI,GUERRA,INFLAZIONE,ISTAT

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