Vino
27 Febbraio 2023Coldiretti contro l'Irlanda che rischia di generare un effetto domino di allarmi ingiustificati
«Il blitz irlandese sulle etichette allarmistiche sul vino va fermato per difendere un prodotto simbolo del nostro Paese che è anche il principale produttore ed esportatore mondiale con oltre 14 miliardi di fatturato e dà lavoro dal campo alla tavola a 1,3 milioni di persone». Ad affermarlo è la Coldiretti dopo che l'Irlanda ha notificato all'Organizzazione mondiale del commercio (Wto) le norme tecniche sull'etichettatura "salutista" degli alcolici, da applicare a tutti i prodotti alcolici venduti in Irlanda, siano essi prodotti localmente o importati. Il periodo per la presentazione delle opposizioni scade tra 90 giorni.
Dopo aver incassato l’autorizzazione Ue, il Governo di Dublino – spiega la Coldiretti - vuole ora il via libera dal Wto per adottare un’etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze terroristiche, che non tengono conto delle quantità, come “il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
Un provvedimento preso nonostante i pareri contrari di Italia. Francia e Spagna e altri sei Stati Ue, che considerano la misura una barriera al mercato interno, e l’annuncio della stessa Commissione di possibili iniziative comuni sull’etichettatura degli alcolici.
Viene realizzato all’estero più della metà del fatturato del vino italiano per un totale di 8 miliardi nel 2022 che – sostiene la Coldiretti – potrebbero essere messi a rischio dal diffondersi di ingiustificati allarmi in etichetta mirati a contenere i consumi di un prodotto presente sulle tavole da migliaia di anni e che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea.
«È del tutto improprio assimilare l’eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità a più bassa gradazione come il vino che è diventato l’emblema di uno stile di vita lento, attento all’equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre all’assunzione sregolata di alcol» afferma Ettore Prandini, il presidente della Coldiretti. «Il giusto impegno dell’Unione per tutelare la salute dei cittadini secondo la Coldiretti non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate» aggiunge.
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