Attualità

18 Ottobre 2022

1 italiano su 3 riduce gli sprechi alimentari

La svolta green è favorita da inflazione e rincari


1 italiano su 3 riduce gli sprechi alimentari

Da una recente analisi della Coldiretti su dati Coop relativa ai comportamenti nei prossimi 6-12 mesi diffusa in occasione della Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari celebrata lo scorso 29 settembre, emerge che più di un italiano su 3 (35%) taglierà gli sprechi nei prossimi mesi adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola con una svolta green spinta dall’inflazione e dai rincari delle bollette.

Il carovita scatenato dalla crisi energetica e dalla guerra in Ucraina spinge dunque i cittadini ad adottare comportamenti responsabili per salvare i bilanci, anche se il problema dello spreco resta rilevante.

Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno, secondo un’analisi Coldiretti su dati Onu, circa 67 kg di cibo per abitante, meglio degli sceicchi dell’Arabia Saudita con 105 kg di prodotti alimentari che finiscono nella spazzatura, davanti ad Australia con 102 chili e al Messico con 94 chili, mentre i più virtuosi sono russi (appena 33 chili di cibo buttato), sudafricani (40 chili) e indiani (50 chili).

Se si considerano solo le nazioni dell’Unione Europea però emerge che i cittadini del Belpaese sono più responsabili dei cugini francesi che in un anno gettano alimentari per 85 chili a testa e tedeschi (75 kg) mentre gli inglesi appena usciti sono a quota 77 kg. Gli spagnoli corrono ai ripari con una legge ad hoc di cui abbiamo parlato recentemente che entrerà in vigore nel 2023.

«Quello degli sprechi alimentari è un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti» dichiara Ettore Prandini, presidente di Coldiretti.


TAG: COLDIRETTI,ETTORE PRANDINI,RICERCHE,SPRECHI ALIMENTARI,STUDI

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