Attualità

07 Luglio 2022

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Mentre montano ancora le polemiche per le recenti affermazioni di Flavio Briatore sul costo della pizza, giunge una notizia che potrebbe far discutere: la Regione Lombardia ha scalzato la Campania dal gradino più alto del podio per il numero di pizzerie. A rilevarlo è un'indagine effettuata da Cna Agroalimentare che ha certificato il calo di attività nelle regioni centro-meridionali a cui è corrisposto invece un incremento nelle regioni settentrionali.

Lo studio di mercato della Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa ha analizzato tutte le attività che producono e/o distribuiscono pizza (panetterie, gastronomie pizzerie, rosticcerie pizzerie, pizzerie da asporto, bar pizzerie, ristoranti pizzeria) ed ha rivelato che tra il 2019 e il 2021 le attività inerenti alla pizza sono calate del 4,2% ossia di 5.366 unità, scendendo nel complesso a quota 121.529. Questo calo ha coinvolto in modo prevalente le regioni centro-meridionali.

La regione che ha subito il più brusco arretramento è, paradossalmente, la Campania, che ha perso il 41,1% delle attività, 7.173 in numero assoluto, precipitando a 10.263 pizzerie. A seguire il Lazio (-34,8%), l'Abruzzo (-28,4%), la Sicilia (-14,8%) e l'Umbria (-13%).

Crescono invece la Basilicata (+102,6%), la Val d'Aosta (+75%), il Friuli Venezia Giulia (+59,8%) e il Trentino Alto Adige (+39,5%). 

Trend più che positivo per le grandi regioni settentrionali, in particolare la Lombardia dove il numero delle attività legate al mondo della pizza di 3.489 unità registra un +24,6% e scalza la Campania dal gradino più alto del podio, toccando quota 17.660 attività. 

Segno + anche per l'Emilia Romagna (+ 1.496 attività), Veneto (+ 1.268 attività), Piemonte (+ 1.148 attività).

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