Vino
22 Aprile 2024I rialzi maggiori si sono registrati nel Centro e nel Sud Italia, lì dove la riduzione produttiva è stata più evidente
In occasione dell'ultimo Vinitaly, BMTI ha presentato la sua analisi sull’andamento dei prezzi delle uve da vino relative alla vendemmia 2023. Dopo una prima ricognizione svolta ad inizio vendemmia, l’analisi dei dati ufficiali delle Camere di commercio ha confermato i diffusi aumenti che hanno colpito i prezzi delle uve da vino in Italia, per effetto della forte contrazione della produzione di uve nel 2023.
I rialzi più accentuati si sono rilevati nel Centro e nel Sud Italia, ovvero nelle zone maggiormente interessate dalla riduzione produttiva. Per le uve del Nord Italia, invece, si è osservata maggiore stabilità. Secondo l’analisi di BMTI, in Veneto si è osservato un lievissimo calo delle uve atte alla produzione di Amarone e Recioto DOCG (-2% rispetto al 2022), quotate a Verona. In calo, dopo la crescita degli anni scorsi, anche le uve utilizzate per il Prosecco DOCG Conegliano Valdobbiadene (-11%) quotate a Treviso e le uve atte a Prosecco DOC (-15%) e Colli Euganei bianco DOC (-15%), quotate a Padova (-11%). In rialzo, invece, i prezzi delle uve atte a Lugana DOC (+13%) e delle uve atte a Soave DOC (+19%), quotate a Verona.
Dominano invece i rialzi per le uve quotate sulle piazze lombarde e piemontesi. Tra le uve atte a produrre i vini dell’Oltrepò Pavese, le uve del Bonarda DOC e Barbera DOC, rilevate a Pavia, sono aumentate del +28% rispetto al 2022. Crescita a doppia cifra (+21%) in 12 mesi anche per le uve del Franciacorta DOCG, rilevate a Brescia. In Piemonte, leggero rialzo per le uve atte alla produzione di Barolo DOCG (+4%) e per le uve atte a Langhe Nebbiolo DOC (+3%), quotate a Cuneo.
Sempre in Piemonte, rialzi contenuti, inferiori al +5%, anche per le uve atte a Barbera d’Asti DOCG e per quelle del Moscato DOCG, rilevate ad Asti. Variazioni contenute anche per le uve del Lambrusco, quotate a Reggio Emilia. Tra i grandi rossi toscani, i prezzi delle uve per il Brunello di Montalcino DOCG e per il Chianti Classico DOCG, rilevate a Siena, sono aumentate di quasi il +15% rispetto al 2022. Meno accentuato, invece, l’aumento dei prezzi delle uve per il Nobile di Montepulciano DOCG (+2%). Lieve calo, sempre sulla piazza senese, per il Chianti DOCG (-2%).
Infine, la forte contrazione produttiva che ha colpito l’Abruzzo, ha portato il prezzo delle uve del Montepulciano d’Abruzzo DOC, rilevate sulla piazza di Pescara, ad un aumento di quasi il +40% rispetto ad un anno fa. Ancor più marcato l’aumento per le uve atte a Pecorino d’Abruzzo DOC e a Trebbiano DOC, cresciute di oltre il +50% su base annua.
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