Vino
02 Novembre 2023Il Consorzio di Tutela Vini Doc annuncia alta qualità del raccolto, soprattutto a bacca nera, che lascia presagire vini eccellenti
Si sono conclusi da poco i “cento giorni” della vendemmia siciliana e le considerazioni finali del Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia sono nel complesso positive: «ci aspettiamo un’elevata qualità delle uve resa possibile anche grazie alla gestione attenta e oculata dei vigneti da parte dei viticoltori siciliani durante quest’annata così complessa dal punto di vista climatico» dice il Presidente del Consorzio Antonio Rallo.
Pur confermando il dato previsionale relativo al calo produttivo dell’oltre 40% dovuto agli eccessi climatici di fine primavera e inizio estate e all’attacco senza precedenti della peronospora, i viticoltori siciliani presagiscono un’ottima qualità dei vini. Una menzione speciale sembrano meritarla le uve a bacca nera, dato che gli acini, restando di piccole dimensioni, garantiscono maggiore intensità e concentrazione aromatica.
La vendemmia “più lunga d’Italia”, che ha visto il suo inizio a fine luglio a partire dalla costa occidentale dell’isola fino a spostarsi gradualmente verso sud est per poi concludersi a ottobre inoltrato sui rilievi più alti, è avvenuta in modo regolare anche favorita da un inizio autunno positivo dal punto di vista climatico. «Sicuramente i nostri viticoltori si sono trovati a fare i conti con un’annata sfidante dove abbiamo dovuto affrontare molte delle variabili che la natura può manifestare» continua il Presidente Rallo «tuttavia l’esperienza e la perizia dei produttori della Doc Sicilia ha permesso ancora una volta di portare a casa un risultato di assoluta qualità. A un autunno piovoso e un inverno con minori precipitazioni, è seguita infatti una fredda primavera, con alcuni eventi piovosi anche estremi e quindi un’estate molto secca e arida.
Per fronteggiare le difficoltà di questa vendemmia 2023, si sono rivelate fondamentali le riserve idriche accumulate durante le precipitazioni primaverili. I produttori della DOC Sicilia con vigneti coltivati a biologico, dopo un’annata agraria così caratterizzata, sono naturalmente coloro che hanno più risentito delle difficoltà. L’attacco della peronospora si è maggiormente concentrato sui grappoli, così che si è rilevata una minore produzione ma una migliore maturazione delle uve, proprio grazie alla quantità delle foglie».
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