Attualità
16 Agosto 2023Una tendenza in crescita nel fuori casa riguarda gli impianti di microfiltrazione e depurazione dell'acqua del rubinetto
Trenta milioni di bottiglie di plastica e sette milioni di bottiglie di vetro al giorno: è quanto consumano, in fatto di acqua imbottigliata, gli italiani: 208 litri a testa, in un anno. Sono i dati diffusi da un’indagine di mercato condotta a livello nazionale nel 2022. Eppure, qualcosa nell’ambito della ristorazione comincia a muoversi verso una nuova direzione.
«Bar e ristoranti sono già propensi a dotarsi di impianti di filtrazione e depurazione in grado di produrre acqua filtrata a partire da quella del rubinetto», afferma Corrado Capozzi, General Manager Commercial Drinking Water di Culligan, tra le aziende operanti nel trattamento dell’acqua. «Lo dimostrano i nostri dati di vendita che negli ultimi due anni hanno registrato un forte aumento nel settore Horeca, pari al 25% del 2021 e al 30% del 2022. I vantaggi a ricaduta arrivano anche sul consumatore finale, in termini di risparmio economico e di salvaguardia ambientale».
Nel mondo l’Italia è seconda soltanto al Messico (244 litri) e in Europa vanta questo triste primato. A fronte di un aumento dei materiali non biodegradabili immessi nell’ambiente (13,5 miliardi di bottiglie all'anno diventano altrettanti rifiuti da gestire) e di uno spreco economico non indifferente (per una spesa media pari a 240 euro a testa all’anno), prevale la scarsa fiducia nei confronti dell’acqua del rubinetto: il 62% delle famiglie, lo rivela il Censis, preferisce l’acqua in bottiglia. Eppure, l’acqua del nostro Paese, dove la rete idrica riesce a raggiungere il 99% della popolazione, è buona, sana e sicura, grazie ai controlli da parte dei gestori e delle autorità sanitarie, previsti e disciplinati dal Decreto Legislativo n. 18 del 23 febbraio 2023.
La soluzione che può mettere d’accordo l’ambiente, il portafogli e la salute è la scelta dell’acqua filtrata, che pone l’acqua del rubinetto al sicuro da quei fenomeni che possono interessare la rete idrica, come ad esempio corrosione e contaminazione da metalli e anche da ossidazioni e incrostazioni. L’acqua filtrata è infatti l’acqua erogata dall’acquedotto cittadino, sottoposta a una serie di operazioni per migliorarne il gusto e renderla più sicura tra cui la filtrazione realizzata con filtri che migliorano il sapore e le qualità organolettiche, la disinfezione che blocca la contaminazione batterica, infine, la frigogasatura che permette di erogare l’acqua anche in versione fresca o frizzante con l’aggiunta di anidride carbonica alimentare.
Per i ristoratori e in generale per tutti i gestori del mondo Horeca, i vantaggi della scelta di installare un erogatore d’acqua microfiltrata sono molteplici e concreti in termini di qualità, ecosostenibilità e risparmio. Non solo si riduce il consumo di materiali non biodegradabili e quindi si contribuisce al rispetto dell’ambiente, ma si risparmia anche spazio, perché non è più necessario gestire le scorte di magazzino. Inoltre, ne beneficia il brand, perché caraffe o bottiglie in vetro - che devono presentare l’apposita dicitura di legge, indicando al cliente che quella servita è acqua potabile trattata - possono essere personalizzate.
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