Attualità
28 Giugno 2022Un 2022 con precipitazioni dimezzate aggrava la situazione già critica
La siccità, come già rimarcato in un recente passato, colpisce i raccolti, dal riso al girasole, dal mais alla soia, ma anche le coltivazioni di grano e di altri cereali e foraggi per l’alimentazione degli animali, proprio in un momento in cui è necessario garantire la piena produzione con la guerra in Ucraina.
Il Po è praticamente irriconoscibile con una grande distesa di sabbia che occupa la gran parte del letto del fiume fondamentale per l’ecosistema della pianura padana dove per la mancanza di acqua è minacciata oltre il 30% della produzione agricola nazionale e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo, spiega la Coldiretti.
La situazione di carenza idrica riguarda anche i grandi laghi del Nord con il Maggiore che ha appena il 19,5% di riempimento dell’invaso e in quello di Como va ancora peggio con il 17,6% mentre nelle zone a valle serve l’acqua per irrigare le coltivazioni. Una emergenza nazionale che - sottolinea la Coldiretti - riguarda coltivazioni ed allevamenti travolti da una catastrofe climatica che si prefigura addirittura peggiore di quella del 2003 che decimò le produzioni agricole nazionali.
A soffrire il caldo sono anche gli animali nelle fattorie dove le mucche con le alte temperature stanno producendo per lo stress fino al 10% di latte in meno. L’assenza di precipitazioni che in certe zone ha tagliato di 1/3 le rese colpisce i raccolti nazionali in una situazione in cui l’Italia è dipendente dall’estero in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo.
A causa dei cambiamenti climatici più di ¼ del territorio nazionale (28%) è a rischio desertificazione da Sud a del Nord con danni che già superano secondo la Coldiretti i due miliardi di euro.
La situazione è drammatica in un 2022 segnato fino ad ora da precipitazioni praticamente dimezzate con la mancanza di pioggia che in alcune zone - conclude la Coldiretti - dura da quasi tre mesi con il ricorso alle autobotti, razionamenti e misure restrittive anche per orti e giardini.
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