Attualità

19 Maggio 2022

Clima, il caldo africano mette a rischio grano, mais e riso

Coldiretti elabora un progetto per il risparmio dell'acqua


Clima, il caldo africano mette a rischio grano, mais e riso

Una recente analisi effettuata dalla Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr conferma che l'ultimo decennio sia stato il più caldo in assoluto. 2014, 2015, 2018, 2019 e 2020 hanno fatto registrare record mai visti e ciò sancisce inequivocabilmente la conferma del cambiamento climatico globale accompagnato da una frequenza assai più elevata di sfasamenti stagionali, eventi violenti come precipitazioni intense, sbalzi termici rilevanti, trombe d'aria e persino tornado.

In Italia sono aumentati del 29% gli eventi climatici estremi che hanno causato danni e feriti in campagna e in città gravando sul bilancio dell'agricoltura nostrana per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. «L’agricoltura - afferma la Coldiretti - è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli».

Anche quest'anno l'arrivo del caldo africano in grande anticipo rispetto all'inizio dell'estate decreta l'allarme siccità per le semine primaverili di riso, girasole, mais e soia, ma anche per le coltivazioni di grano, altri cereali e foraggi seminate in autunno, e per ortaggi e frutta che hanno bisogno di acqua per crescere e assicurare la produzione di cibo made in Italy alle tavole degli italiani in un momento peraltro difficile a causa della guerra in Ucraina e dei rincari

«La mancanza di acqua - prosegue la Coldiretti colpisce i raccolti nazionali in una situazione in cui l’Italia è dipendente dall’estero in molte materie prime e produce appena il 36% del grano tenero che serve per pane, biscotti, dolci, il 53% del mais per l’alimentazione delle stalle, il 56% del grano duro per la pasta e il 73% dell’orzo. Con il picco delle temperature manca l’acqua necessaria ad irrigare le coltivazioni che si trovano in una situazione di stress idrico che ne compromette lo sviluppo e la produzione».

Per risparmiare l’acqua, aumentare la capacità di irrigazione ed incrementare la disponibilità di cibo per le famiglie è stato elaborato e proposto insieme ad Anbi un progetto concreto immediatamente cantierabile che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti.

L’idea è di realizzare laghetti, senza uso di cemento e in equilibrio con i territori, che conservano l’acqua per distribuirla in modo razionale ai cittadini, all’industria e all’agricoltura, con una ricaduta importante sull’ambiente e sull’occupazione.


TAG: AGRICOLTURA,CALDO,CLIMA,COLDIRETTI,ESTATE 2022

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