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01 Giugno 2022Ritorno alla socialità e turismo sostenibile: è questa la prima vera prova d’estate 2022
La Coldiretti stima che nell'imminente ponte del 2 giugno i 13 milioni di italiani che hanno deciso di andare in vacanza spenderanno a tavola oltre 1 miliardo di euro. A trarne beneficio saranno circa 360.000 attività tra bar, mense, ristoranti, pizzerie ed agriturismi sparsi per lo Stivale ma anche le 70.000 industrie alimentari e le 740.000 aziende agricole lungo la filiera.
«Un settore in forte ripresa dopo le difficoltà dell'ultimo biennio con locali svuotati, personale a riposo e prodotti invenduti» sottolinea la Coldiretti. «Nelle località di mare e di montagna più blasonate, ma anche nelle città d'arte e nei piccoli borghi, si assiste ad un vero boom per la ristorazione anche grazie agli spazi all’esterno aggiuntivi concessi dalle amministrazioni pubbliche durante la pandemia. In Italia sarà destinato alla tavola ben 1/3 della spesa turistica del 2022 che fa segnare il prepotente ritorno della convivialità con il superamento delle restrizioni anti Covid».
Per tanti turisti, ormai è noto, consumare pasti in ristoranti, pizzerie, agriturismi e trattorie è tra le principali motivazioni di viaggio. Senza dimenticare il cibo di strada, i souvenir e le specialità enogastronomiche, settori in cui il nostro Paese può contare ciecamente. «Alla base del successo del Made in Italy c’è un’agricoltura che è diventata la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80.000 operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (316), 526 vini Dop/Igp e 5.333 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori» prosegue la Coldiretti.
Secondo una recente indagine, l'attrattività enogastronomica nostrana sta favorendo la conoscenza dei piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.
«A garantire l’ospitalità nei piccoli centri è soprattutto una rete composta da 25.000 strutture agrituristiche, spesso situate in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto» aggiunge Coldiretti. «Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo - conclude la Coldiretti - è la spinta verso un turismo più sostenibile che ha portato le strutture ad incrementare anche l’offerta di attività con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, oltre ad attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici o wellness».
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