Vino

20 Aprile 2022

Costo del vino alle stelle, il grido d'allarme di Coldiretti

Rincari e guerra impattano pesantemente sulle aziende vitivinicole nostrane


Costo del vino alle stelle, il grido d'allarme di Coldiretti

Se ne parlava già alla fine del mese di marzo: i prezzi di vendita del vino sono calati dello 0,4% al dettaglio seppur i costi di produzione a carico delle cantine abbiano subito un netto incremento per i rincari della bolletta energetica e di vetro, carta, sughero, legno e trasporti.

A causa della guerra in Ucraina, il costo del vino italiano è aumentato del 35% creando, prevedibilmente, un pesante impatto sulle aziende vitivinicole nostrane che si sono ritrovate a fronteggiare con aumenti unilaterali da parte dei fornitori di imballaggi. 

Una bottiglia di vetro oggi costa più del 30% in più rispetto allo scorso anno, mentre il prezzo dei tappi ha superato il 20% per quelli di sughero e addirittura il 40% per quelli di altri materiali. Per le gabbiette dei tappi degli spumanti gli aumenti sono nell’ordine del 20%, per le etichette e per i cartoni di imballaggio si registrano rispettivamente rincari del 35% e del 45%, secondo un'analisi di Coldiretti.

I prezzi degli ordini cambiano di settimana in settimana, rendendo peraltro impossibile una normale programmazione economica nei costi aziendali. Problemi anche per l’acquisto di macchinari, soprattutto quelli in acciaio, prevalenti nelle cantine, per i quali è diventato impossibile persino avere dei preventivi.

È rincarato anche il trasporto su gomma del 25% al quale si aggiunge la preoccupante situazione dei costi di container e noli marittimi, con aumenti che vanno dal 400% al 1000%. In generale, secondo il global index Freightos, importante indice nel mercato delle spedizioni, l’attuale quotazione di un container è pari a 9.700 dollari contro 1.400 dollari di un anno fa.

Coldiretti rileva che una situazione di difficoltà si evidenzia anche dall’andamento delle vendite: per il 55% delle cantine italiane sono diminuite nel 2022, mentre per il 42% sono rimaste invariate e solo un 3% dichiara di averle aumentate. Gli effetti delle tensioni commerciali legate al conflitto si ripercuotono anche sull’export dove oltre quattro cantine su dieci (43%) affermano di aver ridotto le spedizioni.

TAG: COLDIRETTI,GUERRA,RINCARI

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