Dopo Cuba e Corea del Nord anche la Bolivia chiude le porte alla Coca-Cola. Lo stato sudamericano, infatti, ha sancito il divieto di commercializzazione della bevanda analcolica più famosa e diffusa nel mondo a partire dal prossimo 21 dicembre 2012.
Una data scelta non a caso, infatti, secondo il calendario Maya, per quella giornata è previsto un evento che cambierà per sempre il corso della storia e dell’umanità. Con questo gesto il governo boliviano vuole chiudere definitivamente con i simboli del capitalismo. La Coca Cola è da sempre uno dei simboli dello stile di vita americano ed il governo dello stato sudamericano ha deciso di sostituirla con la “Mocochinche”, tradizionale bevanda locale a base di nettare di pesca. Secondo alcuni membri del governo la data del 21 dicembre sarà la celebrazione della fine del capitalismo e l`inizio di una nuova ”cultura della vita”, lontana anni luce dai modelli imposti dagli americani: bevande gassate e fast food che negli ultimi anni hanno incrementato notevolemente il fenomeno dell`obesità nella popolazione.
Però, c`è anche chi, come la Birmania, dopo sessanta anni esce dalla rose delle nazioni che per anni hanno bandito la bevanda. Infatti, la Coca Cola ha annunciato di aver effettuato la sua prima consegna nel paese dopo oltre mezzo secolo, grazie all`allentamento delle sanzioni degli Usa contro il governo birmano, ed ha precisato che intende "avviare la produzione locale nel più breve tempo possibile" e ha "un accordo con la distribuzione iniziale di bevande commerciali locali, le Pinya".
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