Economia
27 Gennaio 2023A dicembre è aumentato sia l’indice relativo ai consumatori che quello riservato alle imprese. Confcommercio parla di segnale positivo per il 2023
A differenza degli imprenditori europei, in Italia continua il trend positivo per la fiducia di imprese e consumatori. Dopo il netto aumento registrato a novembre, l'Istat stima infatti un aumento sia dell'indice del clima di fiducia dei consumatori (da 98,1 a 102,5) sia di quello relativo alle imprese (da 106,5 a 107,8).
Per quanto riguarda i consumatori, tutte le serie che compongono l'indice sono in miglioramento, tranne i giudizi sul bilancio familiare. In aumento tutti e quattro gli indicatori: il clima economico e il clima futuro registrano gli incrementi più decisi (rispettivamente da 95,2 a 106,3 e da 102,8 a 108,2), mentre il clima personale e quello corrente aumentano in modo più contenuto (nell'ordine da 99 a 101,2 e da 94,9 a 98,6).
Quanto alle imprese, il clima di fiducia migliora in tutti i comparti, ad eccezione della manifattura. A crescere di più sono i servizi di mercato e le costruzioni (l'indice passa da 99 a 102,3 e da 151,9 a 156,6 rispettivamente), mentre nel commercio al dettaglio l’aumento è piuttosto lieve (da 112,4 a 112,6). Nei servizi di mercato tutte le variabili sono in miglioramento, mentre nel commercio al dettaglio crescono i giudizi sulle vendite e le scorte di magazzino.
«Il clima di fiducia delle imprese aumenta per il secondo mese consecutivo» commentano dall'Istat «raggiungendo un livello comunque inferiore alla media del periodo gennaio-novembre 2022. L'aumento dell'indice è veicolato principalmente da giudizi e aspettative in miglioramento sia nel comparto dei servizi sia in quello delle costruzioni.
Anche il clima di fiducia dei consumatori registra un incremento per il secondo mese consecutivo. L'aumento è dovuto soprattutto ad un'evoluzione positiva delle opinioni sulla situazione economica del Paese (ivi comprese quelle sulla disoccupazione); le variabili riguardanti la situazione personale registrano un miglioramento più contenuto».
«La fiducia delle famiglie e degli imprenditori è cresciuta per il secondo mese consecutivo e questo è un bel segnale per le prospettive dell’economia italiana. L’attuale fase di ripiegamento produttivo potrebbe quindi essere confinata a un episodio lieve e transitorio. Lo scenario futuro, nel complesso, non è certo rassicurante: l’inflazione dovrebbe essere ancora vivace e crescente, né sono scongiurati i deleteri di una nuova possibile fiammata dei prezzi delle materie prime energetiche. Ma la voglia di tornare alla normalità nei consumi, la buona salute delle aspettative e la prosecuzione della politica dei sostegni pubblici a imprese e famiglie, lasciano ben sperare anche per i prossimi difficili mesi»: così commentano dall’Ufficio Studi Confcommercio.
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