Attualità
23 Maggio 2022Un ulteriore passo in avanti per la sostenibilità e il riciclo degli imballaggi

Fondata nel 2020 su iniziativa di varie società e organizzazioni operanti nella filiera degli imballaggi in plastica, R-Cycle ha lo scopo di stabilire uno standard di tracciabilità digitale in tale settore tramite “passaporti digitali” attribuiti ai prodotti, in modo da gettare le basi per una raccolta differenziata più precisa e un riciclo di qualità superiore, promuovendo così un'economia circolare profondamente efficace.
«Il test dell'infrastruttura tecnica è stato completato con successo, adesso R-Cycle è accessibile come comunità aperta a tutte le aziende, istituzioni e stakeholder che hanno interessi nel campo dell'economia circolare per gli imballaggi in plastica e intendono utilizzare, supportare o sviluppare ulteriormente la stessa R-Cycle» commenta il direttore Benedikt Brenken.
La struttura prevede gruppi di lavoro specializzati che si occupano dei vari ambiti applicativi dei passaporti digitali. La piattaforma può essere collegata in Rete con tutti i comuni software, nonché con un'ampia varietà di apparecchiature di produzione e sistemi per il riciclo.
La tecnologia di tracciabilità di R-Cycle si basa sugli standard GS1, la rete globale per lo sviluppo di processi intersettoriali che figura anche tra i fondatori di R-Cycle. Fornendo un passaporto digitale tutti i dati rilevanti per il riciclo vengono registrati automaticamente durante la produzione degli imballaggi in plastica e resi recuperabili tramite appositi contrassegni (per esempio filigrane digitali o codici QR) su prodotti intermedi e finali.
Ciò consente agli impianti di raccolta differenziata di identificare accuratamente gli imballaggi e di formare frazioni mono-varietà compatibili con il riciclo. Oltre a migliorare la sostenibilità del prodotto, questo consente a produttori e trasformatori di imballaggi in plastica di avvantaggiarsi anche in termini di efficienza dei processi, qualità e rispetto dei requisiti di legge.
«R-Cycle non è solo un concetto ma una soluzione collaudata che ora stiamo portando sul mercato. La prima assemblea (svoltasi lo scorso 3 maggio in Germania, nda) ha già mostrato quanto spirito innovativo i nostri membri portino al tavolo per sfruttare il potenziale dei passaporti digitali dei prodotti in plastica come parte di un'economia circolare efficiente» conclude Brenken.
La tecnologia continua dunque a costituire una grande opportunità.
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