Attualità

22 Aprile 2022

Giornata Mondiale della Terra: l'Italia ha perso il 28% dei terreni coltivati in 25 anni

Un'analisi di Coldiretti evidenzia le tare agricole del nostro Paese


Giornata Mondiale della Terra: l'Italia ha perso il 28% dei terreni coltivati in 25 anni

Nell'arco di venticinque anni il nostro Paese ha perso più di un terreno agricolo su quattro seguendo un modello di sviluppo sbagliato che ha causato la scomparsa del 28% delle campagne che garantiscono la sicurezza ambientale e alimentare: è quanto emerge da un'analisi di Coldiretti diffusa in occasione della Giornata Mondiale della Terra, che si tiene oggi, 22 aprile, per celebrare l'ambiente e la salvaguardia del nostro pianeta.

A causa dell'abbandono delle campagne e della cementificazione, la superficie agricola utilizzabile italiana si è ridotta ad appena 12,8 milioni di ettari. Ciò ha determinato la perdita di oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli in un decennio. Un problema grave per un Paese come il nostro che deve ancora colmare il pesante deficit produttivo in molti settori importanti dalla carne al latte, dai cereali fino alle colture proteiche necessarie per l’alimentazione degli animali negli allevamenti.

L’Italia è obbligata ad importare il 64% del grano per il pane, il 44% di quello necessario per la pasta, ma anche il 16% del latte consumato, il 49% della carne bovina e il 38% di quella di maiale, senza dimenticare che con i raccolti nazionali di mais e soia, fondamentali per l’alimentazione degli animali, si copre rispettivamente appena il 53% e il 27% del fabbisogno italiano, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.


«L’Italia è costretta ad importare materie prime agricole a causa dei bassi compensi riconosciuti agli agricoltori che hanno dovuto ridurre di quasi 1/3 la produzione nazionale di mais negli ultimi 10 anni durante i quali è scomparso anche un campo di grano su cinque con la perdita di quasi mezzo milione di ettari coltivati» afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare l’importanza di intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con misure immediate per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro, dai bacini di accumulo dell’acqua alle nuove tecnologie.

«Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del Pnrr» prosegue Prandini ed aggiunge che «occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio».

TAG: AGRICOLTURA,COLDIRETTI,ETTORE PRANDINI,GIORNATA MONDIALE DELLA TERRA

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