Attualità

15 Aprile 2022

Produzione industriale italiana in flessione

Rincari e conflitto ucraino stanno indebolendo la nostra economia


Produzione industriale italiana in flessione

Alla luce dei risultati emersi da un'indagine rapida, il Centro Studi Confindustria stima un calo della produzione industriale italiana a marzo (-1,5%). Per il primo trimestre del 2022 quindi il CSC stima una diminuzione della produzione industriale di -2,9% rispetto al 4° trimestre del 2021. Ciò inciderà negativamente sulla dinamica del PIL. 

Gli ordini in volume diminuiscono a marzo di -0,8% su febbraio, quando erano scesi di -0,1% su gennaio: dati molto negativi per le prospettive della produzione da aprile.

Dopo la caduta registrata a gennaio (-3,4%), il parziale recupero di febbraio è dovuto prevalentemente ad un effetto di rimbalzo statistico. Il deflagrare del conflitto in Ucraina ha accentuato, proprio dalla fine del mese di febbraio, l’incidenza dei fattori che ostacolavano l’attività economica e produttiva italiana come i rincari delle materie prime e la scarsità di materiali.

Ne deriva quindi un netto peggioramento congiunturale che trova conferma nel calo di fiducia delle imprese registrato a marzo, a 105,4 da 107,9 di febbraio, e nella flessione del PMI manifatturiero (a 55,8 da 58,3 del mese scorso). A questo si aggiunge una sensibile diminuzione nei giudizi e nelle attese di produzione delle imprese manifatturiere, il cui valore non toccava livelli così bassi da giugno dello scorso anno.  

Un'indagine condotta presso le imprese associate a Confindustria evidenzia che 9 imprese su 10 nel campione giudicano come molto importanti, tra i principali ostacoli determinati dal conflitto, non solo gli aumenti del costo dell'energia, ma anche quelli delle altre materie prime, mentre le difficoltà di approvvigionamento riguardano quasi 8 imprese su 10. A fronte di tali problemi, il 16,4% delle imprese rispondenti ha già ridotto sensibilmente la produzione

Il peggioramento dell’indice di incertezza della politica economica, che per l’Italia è salito a 139,1 a marzo da 119,7 di febbraio (+38,4% rispetto al 4° trimestre del 2021), accresce i rischi di un pesante impatto sul tessuto produttivo italiano e di un significativo indebolimento dell’economia nella prima metà del 2022.

TAG: CONFINDUSTRIA,ECONOMIA,GUERRA

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