Assobirra, per provare a fermare la decisione del Governo di aumentare le accise sulla birra a partire dal 10 ottobre, ha avviato una raccolta di firme online, chiamando all’azione gli oltre 35 milioni di consumatori di birra.Salva la tua birra. Così si chiama l’iniziativa lanciata dall’associazione che si fonda su una serie di considerazioni molto circostanziate.
1) La birra è l’unica bevanda a bassa gradazione alcolica che paga le accise in Italia (pagano l’accisa solo i vini liquorosi e aromatizzati, i distillati e i liquori, non il vino). Nell’ultimo decennio, poi, le accise sono cresciute nell’ultimo decennio di quasi il 70% (senza contare che l’aliquota Iva della birra è da poco arrivata al 22% e l’accisa stessa è gravata dall’Iva). I consumatori italiani pagano tre volte le accise sulla birra rispetto a spagnoli e tedeschi.
2) La tassa è inefficace, perché si riducono i consumi e le entrate per lo Stato, come ha illustrato anche la Ragioneria generale dello Stato. Dopo un 2012 difficile per i consumi di birra, chiuso con un sostanziale pareggio rispetto all’anno precedente, nei primi 7 mesi del 2013 le vendite interne delle aziende associate sono già scese del -2,8% con un conseguente calo degli incassi da accisa.
3) L’aumento mette in difficoltà il sistema delle imprese e l’indotto (500 aziende, 150milaaddetti, 300 giovani imprenditori dei microbirrifici, 200mila bar, pub, ristoranti e alberghi, gli agricoltori che producono le materie prime) può avere effetti dannosi. Tanto più che il 70% della birra consumata in Italia è prodotta nel nostro Paese e oltre 2 milioni di ettolitrisono esportati
4) Accisa più alta, “pizza e birra” più cara per tutti. Conclude Frausin: «La birra è una bevanda naturale (quattro semplici ingredienti: acqua, cereali, lievito e luppolo), moderatamente alcolica (4-6 gradi le birre più comuni), poco calorica (un bicchiere da 20cl di birra chiara conta 68 calorie, come il succo d’arancia), accessibile a tutti (il prezzo medio al supermercato di una bottiglia da 66cl è 1 euro). Aumentare le accise significherebbe colpire uno degli ultimi piaceri – la serata in pizzeria e l’accoppiata birra e pizza – che è rimasto a tante famiglie».
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