Spirits
16 Gennaio 2025La tendenza del low alcol non accenna a fermarsi: secondo un recente report dell'IWSR - International Wine & Spirits Research, entro il 2027 si prevede che il segmento "low" cresca del +6% nei dieci mercati più importanti del mondo.
A trainare il trend sono sempre i più giovani, per ragioni di salute ed economiche. Gli analisti specificano inoltre che se il dato medio dei consumatori che dichiarano di aver ridotto le occasioni di consumo di bevande alcoliche è del 64%, il numero si impenna al 75% per gli appartenenti alla generazione Z (in età legale per consumare alcol), si riduce al 70% per i Millennial, al 60% per la Generazione X e crolla al 54% per i Boomer.
«I consumatori ora vogliono qualcosa di più della semplice assenza di alcol, desiderano prodotti che offrano gusto, complessità e un'esperienza di consumo. È questa evoluzione a spingere ulteriormente i marchi a innovare e ad alzare l'asticella in termini di qualità e varietà» commenta Susie Goldspink, responsabile del settore no/low alcol insights dell'IWSR.
I MERCATI CHIAVE DELLA CRESCITA
La crescita dei prodotti analcolici negli Stati Uniti (+18% di CAGR in volume 2024-2028) e in Brasile (+10%) dovrebbe derivare dal reclutamento di nuovi consumatori, dall'aumento della frequenza di consumo e dalla maggiore incidenza in entrambi i mercati. La crescita negli Stati Uniti deriverà da una più ampia gamma di sottocategorie analcoliche, mentre in Brasile la crescita sarà quasi interamente dovuta alla birra. Anche i mercati più piccoli, come il Canada e l'Australia, offriranno opportunità interessanti, con tassi di crescita relativamente elevati (rispettivamente 7,5% e 5%) su una base più bassa.
TAG: IWSR,NO/LOW ALCOL,SUSIE GOLDSPINK,TENDENZEPOTREBBERO INTERESSARTI ANCHE
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