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29 Luglio 2024Da gennaio a maggio, gli arrivi di turisti internazionali sono aumentati del +7% e le aspettative per il 2024 sono di una crescita vicino alla doppia cifra
Con 57,2 milioni di visitatori internazionali, l'Italia è stato, nel 2023, il 4° Paese più visitato al mondo, dopo Francia, Spagna e Stati Uniti. I dati raccolti fino a maggio dicono che, dall’inizio dell'anno, gli arrivi di turisti internazionali sono aumentati nel nostro Paese del +7% (rispetto allo stesso periodo del 2023) e che ci si aspetta, a conclusione del 2024, di arrivare a una crescita vicino alla doppia cifra. Inoltre, nel mese di maggio, il tasso di occupazione degli hotel in Italia è stato del 78%, 10 punti in più rispetto alla media mondiale che è stata del 68% (sempre in maggio). Per quanto riguarda le entrate derivanti dal turismo internazionale invece, l'Italia si è classificata al 5° posto nel 2023, incassando 55,9 miliardi di dollari, mentre, gli italiani si sono classificati al 7° posto in termini di spese per turismo all'estero, con 34,2 miliardi di dollari.
Sono solo alcune delle evidenze emerse da una recente analisi di Allianz Trade che di fatto rispecchiano l’andamento in crescita del turismo a livello mondiale, nonostante l'incertezza economica e le crescenti tensioni geopolitiche. I tassi di risparmio delle famiglie continuano a crescere nella maggior parte dei Paesi europei ma, né l'inflazione né l'incertezza, hanno indebolito la ripresa del settore turistico. La domanda di servizi legati ai viaggi continua a crescere più forte che mai, conferendo al settore un potere di determinazione dei prezzi che nessun altro settore possiede.
TURISMO DI LUSSO VS TURISMO CONVENIENTE
Mentre il turismo di lusso sta attirando un numero crescente di clienti, gli hotel a basso costo continuano a dominare il mercato. Gli hotel di lusso rappresentano una quota molto piccola del mercato globale, pari solo al 3% dell'offerta totale. Tuttavia, la domanda di esperienze elevate e viaggi di lusso è in crescita nelle economie sviluppate: lo scorso anno, questo segmento ha registrato il tasso di crescita più alto del fatturato per stanza disponibile - RevPAR (+5% anno su anno rispetto al +3% dell'intero settore) e le tariffe medie giornaliere (ADR) potrebbero aumentare ulteriormente grazie alla clientela ad alto reddito.
Tuttavia, con l'inflazione che continua a pesare sulle famiglie a basso e medio reddito, il settore alberghiero si espande anche grazie alle sue offerte più convenienti. Prima della pandemia, la quota più grande (27%) degli hotel nel mondo rientrava nella categoria "di fascia alta” ma la categoria "economica" ha preso il comando dal 2022.
La forte domanda ha aiutato sia l'industria alberghiera che quella delle crociere a riprendersi dopo la pandemia. Dopo aver visto diminuire i ricavi del 55% (nel 2020), le principali catene alberghiere mondiali hanno registrato una ripresa graduale e costante negli ultimi anni. Nel 2023, i loro ricavi hanno superato del 13%. i livelli del 2019. Parallelamente, anche i margini EBITDA probabilmente miglioreranno fino al 25,7% quest'anno (rispetto alla media pre-pandemia del 23,5%) grazie alla riduzione dei prezzi dell'energia, soprattutto in Europa.
BOOM PER LE CROCIERE
Anche la domanda di crociere è notevolmente aumentata, infatti, i ricavi delle compagnie di crociera l'anno scorso sono cresciuti del +70% e si prevede che aumenteranno del +15% nel 2024, con nuove navi in consegna quest'anno. I maggiori operatori si aspettano che l'estate 2024 superi quella del 2019, sia per numero di passeggeri che per profitti, poiché le navi sono già quasi completamente prenotate. Nonostante le spese extra, l’EBITDA, nel mercato delle crociere, dovrebbero migliorare dal 25% dell'anno scorso, al 27% nel 2024, grazie agli itinerari ottimizzati, alla varietà delle cabine e ai costi inferiori del carburante.
IN AUGE I VIAGGI A LUNGO RAGGIO
I viaggi internazionali sono il maggior contributore alla ripresa globale del turismo. Questo si riflette nell'aumento della “connettività” internazionale e domestica delle rotte aeree: secondo la IATA, nel 2023 la connettività è cresciuta del 28%, su base annua, per le rotte internazionali e del 10% per le rotte domestiche. Questo è particolarmente significativo per i cittadini statunitensi, che stanno godendo dei benefici di un dollaro più forte dalla metà del 2022 e sono più disposti a viaggiare all'estero nonostante le incertezze geopolitiche. Non sorprende che questo desiderio di viaggi a lungo raggio coincida con un periodo in cui i tassi di risparmio sono molto bassi negli Stati Uniti (3,9% rispetto al 14,5% per l'Eurozona o all'11,1% per il Regno Unito).
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