Economia

04 Marzo 2024

Economia vivace per l'Italia nei primi due mesi del 2024

L'inflazione resta sotto controllo mentre migliora la fiducia delle imprese


Economia vivace per l'Italia nei primi due mesi del 2024

I segnali che arrivano dai primi mesi del 2024, secondo i dati della Congiuntura Confcommercio, indicano elementi di "vivacità" per l'economia italiana. Anche a gennaio è confermata in miglioramento la fiducia di imprese e famiglie, mentre l’inflazione rimane sotto controllo. L’occupazione tiene, la produzione industriale è tornata a salire a dicembre, mese in cui le presenze turistiche di stranieri hanno fatto segnare un altro record, decretando i cinque mesi agosto-dicembre come i migliori di sempre. 

Per febbraio, come per gennaio (rivisto al rialzo), si stima una crescita del PIL mensile dello 0,1% congiunturale, che comporterebbe una crescita tendenziale di 3 decimi di punto (di 2 decimi a gennaio). «La crescita è tutta da costruire. Una sfida ardua, ma non impossibile, tanto più se si rammenta che negli ultimi anni le dinamiche economiche dell’Italia sono state largamente superiori alle previsioni e, in ogni caso, ben al di sopra di quelle dei principali partner internazionali» afferma Mariano Bella, il Direttore dell'Ufficio Studi Confcommercio.

Seppur caratterizzati da una situazione di profonda incertezza, i primi mesi del 2024 hanno consolidato l’evidenza che l’attività economica segua un percorso di modesta crescita. Il profilo di moderato recupero dell’attività industriale registrato a dicembre dovrebbe essere proseguito, stando alle attese degli imprenditori, anche nei primi mesi dell’anno. I servizi, nel loro complesso, dovrebbero aver mantenuto un debole profilo positivo.

A gennaio l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) ha evidenziato una crescita dello 0,3% rispetto allo stesso mese del 2023. La domanda delle famiglie, in linea con quanto rilevato nell’ultimo biennio, è stata orientata prevalentemente verso i servizi (+1,2% nel confronto annuo) a cui si è contrapposta una lieve flessione di quella relativa ai beni (-0,1%).

«Il modesto recupero non attenua le criticità complessive della domanda per consumi, caratterizzata da andamenti molto articolati e che scontano, in termini congiunturali, una generalizzata tendenza al rallentamento. La stabilizzazione dell’inflazione, unitamente alla dinamiche occupazionali, è uno degli elementi cardine per il sostegno della condizione reddituale delle famiglie e per la ripresa della domanda» conclude Bella.

TAG: CONFCOMMERCIO,MARIANO BELLA,STUDI

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