Attualità

09 Maggio 2022

Industria alimentare italiana, crescono le incertezze

Gli effetti della crescita registrata del 2021 "spenti" dal caro energia e conflitto in Ucraina


Industria alimentare italiana, crescono le incertezze

L'industria alimentare nostrana non naviga in buone acque. Il 2022, aperto dal caro energia, è ora funestato dalla guerra sul fronte ucraino che allunga inesorabilmente le ombre della recessione. Secondo il Centro Studi di Federalimentare, a tenere a galla il comparto potrebbero essere l'export verso gli Stati Uniti, il ritorno della ristorazione fuori casa e i prodotti DOP.

Le speranze intraviste l'anno scorso, con l'8,4% in più rispetto al 2020 e l'aumento di 10 miliardi di euro rispetto al 2019, iniziano a sfumare. «La più grande incognita di tutte riguarda i consumi», sostiene Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare. «Chi spera in un aumento dei consumi interni lo dice col cuore ma non con la razionalità. In Italia l'inflazione percepita è del 10% e ci sono 7-8 milioni di poveri che vanno aiutati. L'unica crescita possibile è affidata ai mercati esteri».

Val la pena rammentare però che le esportazioni rappresentano solo il 26% del fatturato totale dell'industria alimentare italiana, non basterà dunque l'auspicata crescita del mercato americano per assicurare una ripresa a pieno regime del comparto. 


A fare da traino potrebbe essere però il settore della ristorazione che, dopo il crollo verticale del 2020, ha visto risalire i ricavi nel 2021. Attualmente i consumi fuori casa sono in ripresa e questo è senza dubbio un sintomo positivo che garantirà un po' di ossigeno, analogamente al mondo delle produzioni DOP, seppur queste incidano appena sul 12% dei ricavi del food italiano.

Vacondio inoltre sottolinea al Sole 24 Ore come i guadagni si siano drasticamente ridotti: «Sui mercati esteri ci salviamo ma in Italia parlare di redditività sembra un peccato mortale. Eppure è con le marginalità che paghiamo i lavoratori e teniamo in piedi le imprese. Fino a marzo le imprese sono riuscite ad assorbire gli aumenti, ora però siamo di fronte ad un bivio: o li riversiamo a valle, sui consumatori finali, oppure molte aziende del settore rischiano di chiudere». 

TAG: FEDERALIMENTARE,GUERRA,INDUSTRIA ALIMENTARE,IVANO VACONDIO,RINCARI

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

30/04/2025

Passaggio del testimone in Partesa: Andrea Grimandi è il nuovo Amministratore Delegato ed entra a far parte del Management Team Heineken Italia. Grimandi...

30/04/2025

Continuità e innovazione: sono state queste le direttive seguite per rinnovare l’immagine del tè freddo Yoga Yotea. Il restyling è iniziato dalla nuova...

29/04/2025

È pensata per un pubblico attento alla salute e al benessere l’ultima novità di Yoga, marchio di succhi di frutta della scuderia di Conserve Italia. Yoga...



Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it

Top