27 Luglio 2012

L`Olimpiade ispira anche i barman


Tutti i nuovi cocktail creati apposta per i Giochi... alcuni, anche da medaglia d`oro!

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Champagne, gin, liquore alla ciliegia, foglia d’oro. Londra, in veste olimpica, si gusta anche al bar. Nei più frequentati locali della città spuntano cocktail a tema in una gara di creatività articolata attorno a nomi e ingredienti dal costo proibitivo, però. Se i 14.000 atleti di 205 paesi presenti ai Giochi per prepararsi non bevono una goccia d’alcool, per gli spettatori vale, forse, il discorso opposto.

STILE TORCIA - Da Clardiges spunta l’Athenian spritz: champagne, Aperol, gin, qualche foglia di menta fresca, buccia di limone grattugiata sul bordo per ricordare la torcia olimpica. «La nota dolce si sente in fondo, un po’ come in una gara, dove la medaglia ripaga tutti gli sforzi», ha raccontato il barman Oliver Blackburn al Times. Al Rivoli del Ritz, su Piccadilly, nasce lo United Dreams, sogni uniti, al bar come in pista: «Ho scelto ingredienti che arrivano da tutto il mondo per rappresentare il carattere internazionale dei Giochi», spiega Francisco Santos. La faijoa, un frutto tropicale, due fave tonka, una dose abbondante di gin, il tutto in un bicchiere d’oro. «Non ci sono Olimpiadi senza oro». Costo 29 sterline, inclusi due canapè. Prezzo molto londinese, molto olimpico.

CINQUE INGREDIENTI - Al Savoy, invece, non vi sono sogni ma il punch. Il loro cocktail viene servito in una teiera d’argento: gin, succo di limone, tè alla camomilla, sciroppo alla salvia. Da Dukes, a due passi da Buckingham Palace, il barman italiano Alessandro Palazzi ha inventato un cocktail con cinque ingredienti, perché cinque, dopotutto, sono i cerchi olimpici: vermut, vodka, Gran Marnier, liquore del Re e zenzero. «Lo zenzero dà energia», spiega Palazzi. «In realtà la nostra specialità è il Martini». Il Dukes era, d’altronde, il bar preferito di Ian Fleming, lo scrittore di James Bond. «Ma il Martini - precisa Palazzi - per un atleta non è indicato»... come se lo fossero vodka, gin e champagne! Chi non vuole badare a spese potrà ripiegare sul Chinawhite, dietro a Oxford Street, dove il Golden Cocktail, a base di champagne con foglia d’oro, si guadagna senza difficoltà il podio per la bevanda più costosa: 2.000 sterline (2.550 euro).

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