Continua la battaglia legale tra Nestlé e Caffè Vergnano per il business che ruota attorno alle celebri macchine da caffè Nespresso.
Nel settembre 2011 l`azienda torinese porta sul mercato le proprie capsule da caffè con il marchio Éspresso 1882, che riportano sulla confezione la dicitura "compatibili con le macchine Nespresso”, di proprietà del colosso elvetico. L’intervento del tribunale di Torino dà ragione a Nestlé, ma la sentenza sembra favorire, almeno in parte, l’azienda italiana.
Tutto ha inizio nel febbraio 2012, quando Nestlè avvia una causa nei confronti di Caffè Vergnano per la violazione dei brevetti Nespresso e per l’utilizzo illegittimo del marchio di caffè reso celebre anche dai numerosi spot con protagonista l’attore George Clooney.
La richiesta di Nestlè è quella di inibire qualsiasi attività di produzione, commercializzazione e promozione delle capsule Éspresso 1882, il sequestro del materiale pubblicitario a esse collegato e il loro ritiro dal commercio. Durante la causa, Caffè Vergnano fa valere le proprie ragioni, ottenendo una sentenza, che "non rileva alcuna contraffazione del marchio e dei brevetti Nespresso", oltre a "non evidenziare ipotesi di concorrenza sleale a carico di Vergnano". Il tribunale, però, dà ragione anche a Nestlé per via dell’etichetta di Vergnano, che riporta a chiare lettere la dicitura “compatibili con le macchine Nespresso”. Per questo motivo il tribunale dispone “il ritiro dal commercio di tutte le confezioni di prodotto e di qualsiasi altro materiale che riproduca il marchio Nespresso” nelle modalità sopracitate, disponendo inoltre una penale di mille euro “per ogni violazione successiva accertata del presente provvedimento”.
La sentenza, fatta pubblicare da Nespresso nei giorni scorsi sui quotidiani La Stampa e La Repubblica – gli svizzeri potranno chiedere il rimborso della pubblicazione a Caffè Vergnano – autorizza inoltre Nestlé e Nespresso Italia “a procedere alla descrizione di tutta la documentazione commerciale, pubblicitaria e contabile e ogni altro documento pertinente e inerente i prodotti oggetto della campagna pubblicitaria Èspresso effettuata con l’associazione del marchio Nespresso”.
Caffè Vergnano, però, ha presentato ricorso “Sull’unico punto ‘a sfavore’” disposto dal tribunale, ovvero sulla dicitura apposta sull’etichetta di Èspresso. Tuttavia, anche in caso di decisione in favore di Nestlé, Caffè Vergnano precisa che potrà inserire il nome Nespresso sopra le proprie etichette scrivendo, per maggior precisione, la legenda "compatibili con le macchine Citix, Lattissima, Pixi ed Essenza, di produzione Nespresso”.
Pochi giorni fa, Nespresso Italiana è intervenuta sulla sentenza emessa dal tribunale di Torino e ha annunciato, comunque, un ricorso alla Corte d’appello. L’aggiornamento sulla sentenza è previsto per il prossimo 15 giugno.
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