21 Ottobre 2021

Vinitaly: crescita robusta post-Covid per vini e alcolici


Vinitaly: crescita robusta post-Covid per vini e alcolici

Dopo il calo nel 2020 per la pandemia, nei primi sette mesi del 2021 è crescita robusta per il comparto del vino e degli alcolici, con un +14,5% del primo settore e un +23,2% degli `spirits`, con le aziende attente all`innovazione e al cambiamento della clientela. Lo attesta il rapporto "Vino e spirits" elaborato da Sace, Mediobanca e Ipsos, illustrato oggi a Verona nell`ambito del Vinitaly Special Edition.

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Per i vini, il traino è dato dasi mercati extraeuopei, in particolare gli Usa; per gli alcolici si registrat il sorpasso del sidro sul vermouth. A livello regionale, la ripresa dell`export è ben diffusa, con tassi a doppia cifra nelle prime 5 regioni, capeggiate dal Veneto, che rappresenta da solo un terzo delle esportazioni totali, anche se cresce a un tasso inferiore a quello medio (+12% nei vini). Dall`analisi del mercato emerge che la pandemia del 2020 ha consolidato alcune tendenze in atto. Protagoniste restano le cantine (+4,5%) spinte dall`online, in particolare (+74,9%) dai siti aziendali; crescono nuovi prodotti come il vino biologico (+10,1%), in particolare quelli vegani e naturali (il 2% del mercato). Le aziende, segnando un -3,9% nei fatturati, rappresentano il segmento più resiliente rispetto alle altre bevande. I patrimoni resistono, adottando misure non per proteggersi ma basi per la ripresa.

L`aumento dell`indebitamento non ha compromesso la stabilità patrimoniale, perché le imprese hanno potuto iscrivere rivalutazioni monetarie sugli asset intangibili. La tendenza è verso la crescita ad acquistare prodotti locali, con un aumento dell`attenzione online. Altre dinamiche riguardano la spinta alla naturalezza e l`attenzione al vino `bio`, in maggioranza delle donne residenti nei territori del Centrosud.

Le tendenze riscontrate al settembre 2021 indicano una spinta maggiore verso la convenienza rispetto alla qualità, per il 25% dei consumatori di vini fermi e il 31% degli spumanti. Il tasso di "infedeltà" riguarda il 65% dei consumatori per i fermi e il 72% per gli spumanti, segno che la voglia di cambiare è molto alta.

Fonte ANSA

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