30 Novembre 2017

Continua il successo del biologico. Nel 2017 le vendite sono cresciute fino al 30% rispetto allo scorso anno


In Italia il settore del biologico continua il suo trend positivo, arrivando al 3,4% delle vendite totali dell’alimentare (Confezionato, Bevande, Freddo, Fresco, Pets). Secondo i dati forniti da Nielsen, nei supermercati le vendite di referenze bio sono cresciute del +21,9% e negli ipermercati addirittura del +29,3% in più rispetto allo scorso anno.

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Tra i fattori alla base di questo successo troviamo l’offerta sempre più ampia dei prodotti a marchio del supermercato, mentre un ruolo importante lo giocano le promozioni, con un aumento dell’intensità nei punti vendita. Di pari passo si rileva un incremento dal punto di vista della domanda con 20,5 milioni di famiglie che hanno acquistato almeno un prodotto biologico durante l’anno (un milione in più rispetto al 2016), di queste il 25,1% (5,2 milioni) comperano bio almeno una volta a settimana, realizzando il 76,2% degli acquisti. Nielsen ha delineato il profilo del consumatore tipo. Si tratta principalmente di famiglie del Nord Italia, formate da 3/4 componenti, con una fascia d’età dai 35 ai 54 anni, con un reddito vicino o superiore alla media. Mentre tra gli indici più bassi troviamo le famiglie del Sud Italia, con componenti oltre i 65 anni e con reddito sotto la media.

L’analisi Niesen ha analizzato anche i prezzi degli alimenti di 20 categorie, rilevando una certa differenza: i prodotti bio costano generalmente di più di quelli convenzionali (vedi tabella sotto). Fanno eccezione le referenze legate alla salute e alle intolleranze, che hanno dei livelli di prezzo già abbastanza elevati, come le gallette di riso, i cibi di soia, le bevande alla soia e i prodotti senza glutine.

Rispetto allo scorso anno, per 9 delle 20 categorie prese in esame, il prezzo medio del biologico si è abbassato, tra cui le uova, l’olio extravergine, la frutta secca, la farina e la pasta. Mentre i rincari più elevati si contano su verdura e frutta fresca confezionata, i cibi di soia, gli alimenti aproteici senza glutine (come pane, pasta, biscotti, prodotti da forno e simili) e le creme spalmabili.

Fonte Il Fatto Alimentare

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