È nata la banca dati regionale dei vitigni autoctoni grazie agli studi sulla tracciabilità genetica portati avanti dall`Irvos e dal Coribia, il Consorzio di ricerca sul rischio biologico in agricoltura.
Con l`ausilio di esperti del ministero della Sanità sono stati analizzati i virus che intaccano i vitigni e sono state isolate le parti sane per la moltiplicazione. Sono stati studiati 5.209 presunti cloni di varietà già conosciute, 1.438 di vitigni minori e 136 cloni di vitigni reliquie.
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