Nel fascicolo n. 6 di giugno 2012 Largo Consumo, la nota rivista di economia e marketing, pubblicherà una corposa indagine sui consumi di birra. Gli argomenti trattati, in sintesi, saranno l’assortimento, la qualità, l’ assenza o la carenza delle private label. Per molti anni in Italia i consumi pro capite di birra, pur rimanendo lontani dalla maggior parte degli altri Paesi europei, o forse proprio per questo, hanno sviluppato tassi di crescita discreti. I motivi sono numerosi: il fatto che la birra sia la bevanda alcolica più diffusa e più consumata nel mondo dimostra che il prodotto ha un contenuto merceologico intrinseco tale da soddisfare qualsiasi popolazione al mondo, qualsiasi gusto, qualsiasi cucina.
Negli ultimi tempi i produttori e i distributori si sono resi conto che è possibile incrementare gli acquisti, creando nuove occasioni di consumo: l`ora dell`aperitivo, il rinfresco serale, la pausa pranzo ecc.
La GDO guida il mercato, con assortimenti molto ricchi. In questo canale si osserva una crescita della domanda verso prodotti di fascia alta o medio alta: birre Premium e birre Speciali. I prodotti Standard perdono terreno un po` ovunque, a parte che nel Meridione d`Italia.
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