«C’è tanta confusione, i clienti ci chiamano per chiederci che regole devono seguire. Però questo clima di incertezza non ha compromesso le presenze dei turisti ad agosto. L’unico effetto lo ha avuto su settembre, mese in cui le prenotazioni sono in una fase di stallo». È questo il bilancio dei rappresentanti di categoria provinciali, Angelo Berlangieri (presidente dell’Unione Provinciale Albergatori), Andrea Valle (presidente Federalberghi), Fabio Raimondo (presidente dei Giovani Albergatori di Federalberghi), dopo l’introduzione dell’obbligo di Green Pass per accedere ai luoghi pubblici, escludendo però gli alberghi.
«Al momento non c’è chiarezza, per alloggiare nelle strutture ricettive il Green Pass non è richiesto. Ma rimane il problema sui servizi di ristorazione all’interno degli alberghi» dicono i tre rappresentanti di categoria. Ancora, quindi, in attesa dei chiarimenti dal ministero, il nodo da sciogliere per quanto riguarda i clienti degli hotel e sulla possibilità di obbligo della certificazione verde anche per chi alloggia e non solo per chi usufruisce del servizio di ristorazione per pranzo o cena.
«Come Federalberghi abbiamo avanzato due proposte al ministero – spiega Raimondo -. La prima riguarda i clienti alloggiati all’interno della struttura, se non è previsto l’obbligo di green pass per accedere non deve essere previsto neanche per la ristorazione. La seconda, chiesta anche dall’assessore al turismo Gianni Berrino – riguarda il comportamento nei confronti dei turisti extra UE vaccinati con farmaci non riconosciuti da Ema».
Il problema relativo alle strutture ricettive riguarda i tempi e l’organizzazione:«E’ diverso introdurre il green pass dal 6 agosto per i ristoranti piuttosto che per gli alberghi. Di andare al ristorante il 6 lo deciderò qualche giorno prima, so che al chiuso mi devo premunire di questo certificato. Invece, di soggiornare in albergo potrei averlo già deciso e prenotato un mese fa. Sarebbe un cambio di condizioni in corsa».
L’introduzione dell’obbligo del green pass per molte attività economiche non ha inciso particolarmente nelle prenotazioni già effettuate: «C’è stata preoccupazione e richieste di chiarimenti ma non disdette» ha detto Berlangieri. «I nostri alberghi sono diventati dei call center in questi giorni» ironizza Raimondo. Ad agosto le strutture sono piene: «Per agosto - spiega Valle - le presenze sono in linea con lo scorso anno ma sono più frastagliate. Questo denota una situazione economica delle famiglie diversa rispetto agli anni precedenti, i soggiorni sono brevi rispetto all’anno scorso per non parlare del periodo pre Covid».
Invece, l’effetto lo ha avuto sulle prenotazioni future: «Per settembre al momento non abbiamo grande richiesta. Ma quest’anno la maggior parte delle vacanze sono last minute, quindi siamo fiduciosi che possano ancora arrivare». «Confidiamo molto sul periodo che parte dalla fine di agosto - ha detto Berlangieri -. Sarebbe una buona occasione per recuperare la stagione».
Fonte IVG.it
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