Fra tasse (Plastic Tax) e divieti validi e presunti a seguito della Direttiva SUP Single Use Plastics della Unione Europeraa, c’è crescente confusione sul mercato. Pertanto, ancora una volta, va fatta chiarezza e tracciata una netta distinzione fra quello che è la plastic tax e quanto contiene la nuova direttiva sulla plastica monouso della Unione Europea.
Non vi è dubbio che la tassa sulla plastica andrà ad alimentare costi e incidere sui volumi di vendita di acqua minerale e bibite confezionate in Pet, ma tassare non significa vietate. Infatti la SUP non prevede alcun divieto di impiego di bottiglie in plastica monouso, ma unicamente nuovi requisiti di fabbricazione e obiettivi in materia di raccolta e recupero.
Nello specifico per quanto riguarda le bottigliette i produttori entro il 2024 vi è l’obbligo che il tappo rimanga legato alla bottiglia; entro il 2025 la raccolta minimo del 77% + almeno 25% di plastica riciclata (e su questo punto anche Istituzioni, Comuni in primis devono fare la loro parte organizzando e predisponendo al meglio punti di raccolta dei prodotti in plastica), e poi entro il 2029 la raccolta minimo del 90% e poi infine per il 2030 almeno il 30% di materiale riciclato in linea con il perseguimento degli obiettivi di economia circolare.
Quindi le bottigliette in plastica non sono e non possono essere vietate.
Quello che, invece, vieta esplicitamente sono: bastoncini cotonati per la pulizia delle orecchie; posate (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette); piatti (sia in plastica che in carta con film plastico); cannucce; mescolatori per bevande; aste per palloncini (esclusi per uso industriale o professionale); contenitori con o senza coperchio (tazze, vaschette con relative chiusure) in polistirene espanso (EPS) per consumo immediato (fast-food) o asporto (take-away) di alimenti senza ulteriori preparazioni; Contenitori per bevande e tazze sempre in EPS. Tutti gli articoli monouso in plastica oxo-degradabile.
Italgrob non è contro il #plastic free ma ritiene, a sostegno di una perfetta economia circolare, che sia necessaria una corretta gestione dei rifiuti, l’implementazione della raccolta differenziata e una corretta applicazione della normativa europea. Anche e soprattutto per questo motivo ha impugnato, solidale con Mineracqua, Assobibe e Confida, l’ordinanza balneare 2019 della Regione Puglia. Il ricorso stato motivato dal limite di competenza legislativa sull’implementazione della nuova Direttiva UE sulle plastiche monouso, dai riflessi sulla concorrenza e restrizioni al mercato che sono temi spettanti allo Stato e non agli Enti Locali.
L’auspicio è che il ricorso in oggetto faccia legislatura in merito e blocchi sul nascere eventuali provvedimenti di altri Enti periferici - Comuni e Regioni - per vietare (impropriamente) la vendita di acqua minerale e bibite confezionate in PET.
Vincenzo Caso
Presidente Italgrob
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