31 Gennaio 2020

Bere sì, ma con equilibrio


Bere sì, ma con equilibrio

Tornano, purtroppo, in prima pagina e sempre più di sovente le notizie  di drammatici incidenti automobilistici dovuti agli eccessi di alcol, specie fra i giovani. Mancanza di informazione, una ancor non matura consapevolezza dei rischi che comporta il bere oltre le proprie capacità, quali sono le cause alla base di questo fenomeno? Ne parliamo con Paola Giacchero, Presidente dell’Associazione le Donne dell’Horeca (ADHOR) nonché consigliere della Federazione Italgrob, oltre che amministratore di un’azienda di distribuzione bevande.
Ragazzi ballano.jpg
Paola Giacchero.jpgSignora Giacchero, le recenti notizie non lasciano dubbi, i giovani (non tutti fortunatamente) eccedono con il consumo di alcol, le conseguenze sono spesse nefaste. Produttori e distributori di bevande alcoliche hanno precise responsabilità in tutto questo?
«Il rammarico e il dispiacere quando avvengono incidenti a causa dell’alcol deve appartenere a tutti. Le responsabilità invece vanno ricercate con maggiore attenzione, senza discriminare chi produce o vende bevande alcoliche, fatto salvo ovviamente quei locali o quegli esercenti che vendono ai minorenni o fuori dagli orari consentiti. Per loro un maggior e più attento controllo degli organi di vigilanza sarebbe auspicabile, così come sarebbe auspicabile un più assiduo controllo sulla strada».

Ma le aziende di produzione di bevande alcoliche potrebbero fare di più per fronteggiare questo fenomeno?
«Non è facile per chi produce, distribuisce e vende bevande alcoliche trovare una sintesi fra business ed etica. Tuttavia le soluzioni sono possibili».

Si può fare, quindi, di più?
«Certamente, si può sempre fare di più. Ad esempio come ADHOR siamo giunte alla conclusione che non è più sufficiente  stampigliare sulle etichette delle bevande alcoliche “Bevi Responsabilmente” l’industria e gli stessi distributori possono e devono incidere maggiormente con un informazione più mirata e calzante che faccia leva sulla “consapevolezza” piuttosto che sulla responsabilità dei consumatori, specie i giovani».

logo bevi.jpgTornando alle soluzioni possibili?
«Da qualche anno ADHOR ha lanciato una specifica campagna denominata “Bevi il giusto la vita ha più gusto” con l’obiettivo di informare e soprattutto educare i consumatori a bere in maniera giusta e consapevole. Una campagna che allo stesso tempo non vuole discriminare la categoria delle bevande alcoliche, bensì valorizzarla. Infatti i messaggi che contiene il nostro slogan sono molto chiari: Se bevi con misura potrai gustare al meglio quanto e ciò che bevi, e quindi potrai apprezzare appieno, di quel prodotto,  qualità e peculiarità;  se bevi il giusto quindi potrai godere del piacere di bere e allo stesso tempo preservare il bene più prezioso che possiedi: la salute e la vita. Come donne rappresentative della categoria dei consumi fuoricasa avevamo l’obbligo morale di avviare questa campagna, ovviamente l’auspicio è che i produttori e gli stessi distributori possano far loro questa iniziativa e insieme trovare il modo e le risorse per  divulgarla nel modo  opportuno, perché il fenomeno si contrasta non vietando, bensì educando. E’ questa sì che è una responsabilità anche degli operatori Horeca».


ADHOR. Sin dal 2015, anno in cui è nata ADHOR, gli obiettivi fondamentali di questa associazione tutta al femminile non sono mutati:  promuovere e valorizzare il ruolo della donna nel contesto del settore del Fuoricasa Italiano e farlo ad ogni livello, in modo trasversale, coinvolgendo operatori dell’industria, distributori ed esercenti. Un obiettivo da raggiungere mettendo in campo tre fondamentali e imprescindibili valori che sono scolpiti a chiare lettere nello stesso logo di ADHOR: ETICA, CULTURA, SOLIDARIETA’, tre aspetti fondamentali, spesso dimenticati in un mondo che corre dietro al business. Valori molto vicini al mondo femminile, attraverso i quali far crescere, sviluppare, elevare, in altri termini rendere migliore e far valere di più, molto di più, il mondo Horeca. Valori da instillare in progetti e iniziative con le quali guardare e valutare il mercato attraverso la valenza delle persone che ci lavorano, mettere in primo piano aspetti ed elementi che possano ricondurre l’Horeca a quelli che sono i suoi aspetti e i suoi valori più autentici.

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