Il 23 marzo, dopo lunga degenza si è spento nella sua casa Aldo Allievi, presidente onorario del Gruppo ADB e personaggio di grande rilievo nella distribuzione beverage.
Titolare della Canturina Bevande fu imprenditore di successo e grande precursore capace, già decenni or sono, di condurre l’azienda con i più moderni criteri manageriali. Intuito, lungimiranza, capacità professionali, soprattutto grande signorilità: nel mondo della distribuzione Aldo Allievi è sempre stato un punto di riferimento. Un uomo al quale tutta la categoria dei distributori deve qualcosa. Fu tra i fondatori del Gruppo Adda (ora ADB Group) di cui fu subito presidente. Nei primi anni `90 insieme ai presidenti di altri consorzi fondò la Federazione Italgrob della quale per molti anni fu Consigliere. Da tempo gli era succeduto nella conduzione dell`azienda di famiglia e del Consorzio ADB il figlio Roberto al quale vanno le più sentite condoglianze da parte del mondo della distribuzione Horeca. I funerali si svolgeranno in Senna Cremasco (CO) il 25 marzo nel pomeriggio.
Ma Aldo Allievi fu personaggio ancora più immenso e passerà alla storia dello sport nazionale per essere stato l’uomo che inventò la Pallacanestro Cantù, probabilmente la sua più grande passione. Con il “Sciur Aldo” alla guida (come amabilmente lo chiamavano i tifosi) in quattro decenni il club brianzolo vinse di tutto: tre scudetti, due Coppe dei Campioni e altrettante Intercontinentali, quattro Coppe delle Coppe e altrettante Korac. A ciò si aggiungano 13 titoli italiani giovanili conquistati tra il 1969 e il 1994. Un palmares straordinario, irripetibile, il cui merito va al certosino lavoro compiuto da Aldo Allievi che, nella sua Brianza, e con la pallacanestro Cantu, inventò un modo di essere, vivere, giocare, sentire lo sport che nessuno mai riuscirà ad imitare.
Il suo modo di essere presidente e padre, appassionato tifoso e competente esperto, ha dato alla pallacanestro giocatori eccezionali come Marzorati, Riva, Della Fiori, Recalcati. E poi allenatori che hanno fatto scuola, da Stankovic a Primo, da Taurisano a Bianchini. Ma anche eccellenti dirigenti, fra questi suo figlio Roberto divenuto poi presidente di Lega.
Le sue qualità, il suo essere UOMO più che dirigente sportivo, hanno creato ed alimentato il mito del “Sciur” Aldo, tanto che i suoi campioni lo ricordano sempre con immutato affetto.
In occasione dei suoi 80 anni erano ancora li, tutti in gruppo, a festeggiarlo. Fra i tanti ricordi e aneddoti ne citiamo uno, che coniuga in qualche modo il suo lavoro di distributore e la sua passione sportiva e lo rileva uno dei suoi tanti figli, Giorgio Cattini. «Quasi tutti noi siamo arrivati qui che eravamo ragazzini e guai a chi non si comportava bene. Rispetto ed educazione non dovevano mancare mai, perché lui voleva crescere degli uomini che imparassero a stare al mondo.
Non era avaro, ma parsimonioso, il giusto. Per esempio i premi per le vittorie in Coppa erano cartoni di bottiglie di Ferrari, sul cui numero ci toccava però contrattare”.
Ecco come il caro Aldo Allievi mischiava la pallacanestro con il beverage, le sue due grandi passioni terrene che, siamo certi, continuare a coltivare anche nell’alto dei cieli.
Franco Bruno Marini
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