I dati ISTAT relativi alla crescita economica del nostro Paese, in questa prima frazione di anno, preannunciano segnali di sviluppo, molto labili a dire il vero, si parla infatti di uno zero virgola che attesta piuttosto che l’economia italiana stenta a ritrovare lo slancio che tutti auspichiamo e langue in una sorta di stagnazione.
Tuttavia il mercato Ho.Re.Ca. sembra essere più vitale, anche se i dati relativi alle vendite di bevande di questi ultimi mesi, fra alti e bassi, più bassi che alti a dire il vero, hanno deluso le attese degli operatori. Segnali contraddittori quindi, che contribuiscono a creare incertezza e che non inducono all’ottimismo.
Allo stesso tempo però non possiamo certo cedere al pessimismo. Ho sempre ritenuto, e sono fermamente convinto che il Distributore Ho.Re.Ca. se organizzato, specializzato e soprattutto ben formato ha tutte le carte in regola per affrontare un mercato complesso come quello in cui operiamo, anche quando l’economia complessiva del Paese non cresce e non favorisce oltre modo i consumi fuoricasa.
In queste circostanze le aziende, gli imprenditori e nel nostro caso i distributori, sono chiamati a fare di più, a ingranare una nuova marcia, avviare più tangibili e fattive forme di collaborazione, ad esempio all’interno dei loro consorzi di appartenenza, affinare professionalità, acquisire sempre più competenze di prodotto, di gestione, di conoscenza del territorio ove operano e delle dinamiche con cui il mercato si muove. Insomma, aprirsi a una nuova e più moderna visione di come fare distribuzione Ho.Re.Ca. sapendo che il tempo che resta, per agire e reagire, non è molto, e soprattutto che non vi sono alternative miracolose.
Anzi ci sono minacce ancora più letali che si stanno palesando all’orizzonte, rappresentate da quelle multinazionali della distribuzione, superorganizzate e forti di notevolissime risorse che aprono piattaforme distributive in prossimità dei mercati più ricchi, oppure si prendono, (o si comprano) aziende della distribuzione indipendente, e con loro importanti quote di mercato, per acquisire ancora più potere e alla lunga soggiogare e dominare il mercato della distribuzione Ho.Re.Ca. Come far fronte a questa situazione che non è certo nuova per i distributori di bevande?
La soluzione non può che essere quella già espressa: abbandonare quella sorta d’individualismo che ha sempre caratterizzato il grossista, avviare senza indugio una più fattiva collaborazione all’interno dei propri consorzi, investire nella formazione, strutturarsi e dotarsi della tecnologia più appropriata e inoltre radicarsi ancor più sul proprio territorio per difenderlo anche all’arma bianca. E’ questa la via maestra. Non ce ne sono altre. Le stesse politiche della Federazione Italgrob puntano a favorire questo cammino, con l’auspicio che la categoria possa ritrovarsi sempre più coesa, pronta a condividere un percorso con coraggio e convinzione e con la consapevolezza che si, è vero, non conosciamo il nostro futuro, ma se siamo uniti e restiamo “insieme” possiamo in qualche modo orientarlo.
Andrea Menici
Presidente Italgrob
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