02 Marzo 2017

Prezzo e distintività i punti di forza della Rigo


Birre selezionate d’importazione, ma anche artigianali italiane qualificano l’assortimento dell’azienda di Bruno Rigo. Non manca però attenzione per il prezzo, che consente di mantenere un buon livello di concorrenzialità.

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La storia di Bruno Rigo nel mondo dell’ingrosso beverage inizia nel 1979 con il vino e la Gori Drink (dall’anagramma del suo cognome) a Villafranca di Verona. Però, non tarda molto la birra a entrare in azienda e nel 1980 arrivano, tra le prime, Stella Artois e Hacker Pschorr. Tempo 10 anni e rilevando il ramo di un’azienda di distribuzione della zona, dell’assortimento entrano a far parte Warsteiner e Augustiner. Le cose per la Gori Drink vanno davvero a gonfie vele con un’espansione costante, tanto da diventare leader nel settore nel veronese. Quindi, nel 2000 la svolta: Warsteiner acquista l’azienda e per qualche anno Bruno Rigo abbandona il settore.

Ma, evidentemente, la passione per questo mondo è tale, e l’esperienza anche, che Bruno Rigo vi rientra nel 2005 con una nuova azienda. È la volta della Rigo srl.

Mentre la birra conquista ampi spazi in questa nuova impresa, tra i primi rapporti nel settore viene avviato quello con la corregionale Theresianer, ma anche altri brand di grande prestigio e qualità non si fanno attendere e grazie alla competenza di Bruno Rigo pian piano l’azienda riesce a formulare una proposta particolarmente interessante. Infatti, oltre a tutta la gamma Theresianer, vengono introdotti diversi marchi del gruppo Inbev oltre a prodotti artigianali.

 

«Nostra prerogativa è un listino con marchi molto interessanti e appetibili, birre tedesche, belghe, ceche e inglesi, da Maxlrainer a Hirter, da Franziskaner a Spaten, che importiamo direttamente, ma anche artigianali italiane, che sono arrivate a rappresentare il 10% del fatturato aziendale. Quindi possiamo vantare una gamma di prodotti selezionati per la loro qualità e distintivi rispetto alla concorrenza» spiega Bruno Rigo.

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Prezzo e servizio

L’assortimento è sicuramente un punto di forza della Rigo, ma non il solo. Bruno Rigo, che nella sua attività è affiancato dalla moglie Luciana, responsabile della logistica, tiene a sottolineare anche l’elevata capacità concorrenziale in termini di prezzo e l’eccellente servizio che riesce a garantire.

«Grazie a persone appositamente preparate, siamo in grado di offrire un efficiente servizio di consulenza alla nostra clientela – spiega. – Inoltre, offriamo ai clienti la possibilità di frequentare dei corsi di formazione presso la nostra sede e di organizzare eventi e degustazioni presso gli stessi locali». Oltre a ciò, la Rigo mette a disposizione impianti di spillatura in comodato d’uso supportati da un servizio di assistenza tecnica entro le 12 ore e la consulenza per la stesura di carte della birra e del vino.

 

Artigianali e food

La clientela della Rigo può quindi contare su un ottimo supporto e un’ampia e qualificata scelta assortimentale che, oltretutto, nel prossimo futuro, in risposta alle nuove esigenze di mercato e dei consumatori, dovrebbe essere ulteriormente ampliata. Le aree oggetto di nuovi inserimenti potrebbero essere proprio quelle dedicate alle birre artigianali, ma non solo. Tra i programmi futuri, c’è il food, con l’obiettivo di un perfetto completamento dell’offerta.

 

Birra core business

La Rigo, piccola-media impresa del veronese con un giro d’affari annuo di 3 milioni di euro e 15 dipendenti, offre un servizio capillare ai bar, che coprono circa il 75% del fatturato. Seguono ristoranti, pizzerie, pub e, a distanza, gastronomie e pizzerie d’asporto. Il core business è rappresentato proprio dalla birra, che rappresenta oltre la metà del fatturato. In particolare, è la birra in fusti a garantire le entrate maggiori con il 70% delle vendite nel comparto specifico. Il vino rappresenta solo il 20% e piccole quote sono appannaggio di succhi di frutta, aperitivi, soft drink, acqua minerale e superalcolici.

Associato Horeca.it, Rigo ha tenuto a sottolineare che far parte di questo consorzio consente uno scambio di esperienze con altri operatori del settore altrimenti impossibile.

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