Come riportato nell`ultimo rapporto di TradeLab sul mondo dell`ingrosso (Linea Gross), il valore del mercato italiano degli acquisti food&beverage effettuati da bar e ristoranti è pari a 14 miliardi di euro, pari al 65% del totale valore del sell-in dei pubblici esercizi. Sono esclusi gli hotel, per i quali TradeLab stima un valore degli approvvigionamenti che, per le sole unità oltre le 3 stelle, risulta pari a 1,3 miliardi di euro.
I pubblici esercizi confermano un’elevata propensione alla multicanalità di acquisto: in media un gestore utilizza 3 differenti canali - tra ingrosso, cash&carry (C&C), diretta del produttore, dettaglio tradizionale e mercati generali - e ha relazioni con oltre 7 fornitori, tra cui quasi 5 grossisti e più di un’insegna di cash&carry.
I grossisti sono la principale fonte di approvvigionamento: sono utilizzati da 9 gestori su 10 e detengono una quota pari al 54,6% del totale valore degli acquisti di food&beverage. I cash&carry sono il secondo canale e rispondono del 17,3% del totale valore degli acquisti di bar e ristoranti e sono utilizzati da oltre il 70% dei gestori. Terzo canale, in termini di quota, è la diretta del produttore (15,7%). Non trascurabile la quota della grande distribuzione organizzata (GDO, 7,3% ). Di minore rilevanza le quote del dettaglio tradizionale (3,1%) e dei mercati generali (2,0%).
Con riferimento alle differenti aree geografiche, è interessante osservare che, spostandosi da Nord verso Sud, il cash&carry perde quote a favore dei grossisti. La maggiore difficoltà del cash&carry a sviluppare quote rilevanti nel mercato dei consumi fuori casa nel Sud Italia è probabilmente da ricondurre sia a strategie dell’offerta, sia a comportamenti della domanda. In particolare, i cash&carry del Sud hanno una politica meno orientata alla clientela Away From Home e hanno mantenuto la loro natura storica di fornitori del dettaglio tradizionale, e, al contempo, i gestori dei punti di consumo hanno abitudini consolidate a utilizzare il servizio di consegna offerto dai grossisti.
Con riferimento alle differenti tipologie di punti di consumo e di segmenti emergono comportamenti abbastanza simili, sia pur con delle non trascurabili differenze:
In termini evolutivi, è opportuno sottolineare come il cash&carry sia l’unico canale, insieme alla GDO, ad aver incrementato la propria quota di oltre 3 punti percentuali, passando dal 14,2% al 17,3%, a discapito prevalentemente del mondo dell’ingrosso. In particolare, sono i gestori di bar ad aver incrementato i propri acquisti presso i cash&carry.
Il ruolo dei canali di approvvigionamento cambia in modo significativo in relazione alla comparto merceologico:
L’analisi per tipo di intermediario evidenzia i differenti ruoli giocati nel mercato dei consumi fuori casa da questi operatori:
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