Una tassa sulle bibite zuccherate, proporzionale alle calorie contenute, potrebbe far scendere i consumi quasi del 10%, un effetto maggiore rispetto a una tassazione basata sulla quantità della bevanda acquistata.
Lo afferma uno studio del centro ricerche Usa Research Triangle Institute di New York pubblicata dall`American Journal of Agricultural Economics. I ricercatori hanno sviluppato un modello matematico per prevedere le reazioni del mercato a diversi tipi di tassazione, da cui è emerso che con una tassa di 0,04 centesimi a caloria si otterrebbe un minore consumo, sempre in termini di calorie, del 9,6%. Tassando le quantità di bevanda, invece, spiega Chen Zhen, l`autore principale, al massimo si otterrebbe un minore consumo dell`8,6%. «`Una tassa sulle calorie spingerebbe le compagnie a riformulare i prodotti per diminuire in contenuto di zucchero - spiega l`esperto - oltre a spingere i consumatori a consumare binite meno caloriche. Una tassa sulla quantità invece farebbe costare di più sia una lattina di una bevanda da 150 calorie che una da 50».
Fonte ANSA
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