L`Italia è all`avanguardia nella sicurezza alimentare con gli oltre 700mila controlli effettuati dalle Asl nel corso del 2012 sulle imprese che producono e somministrano alimenti e sui campioni di prodotti prelevati.
Lo ha sottolineato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in una nota a commento della relazione al Piano Nazionale Integrato dei controlli (per la sicurezza alimentare, ndr) presentato questa mattina presso la sede del ministero della Salute. I controlli, si legge nel documento, sono stati effettuati sulle imprese per la produzione di alimenti di origine animale e non animale, per la somministrazione e commercializzazione di alimenti e bevande, sui distributori per la vendita di latte crudo, sulle imprese del settore agricoltura biologica, di produzioni DOP, Igp e Stg e di vini D.O. e Igt.
Le irregolarità riscontrate, ha precisato il ministro nella nota, sono state lo 0,4%, nettamente inferiori, dunque, alla media europea del 2,6%, ponendo il nostro Paese alle spalle solo della Germania. Sul fronte della vigilanza delle imprese alimentari, su legge nella relazione, sono state effettuate oltre 215mila ispezioni e più di 9600 audit sugli stabilimenti per la produzione di alimenti di origine animale, oltre 535mila ispezioni su imprese per la produzione di alimenti di origine non animale e per la commercializzazione e somministrazione di alimenti e bevande e sono stati prelevati e controllati più di 124mila campioni.
I Nuclei anti sofisticazione dei carabinieri (Nas), che vengono considerati il braccio operativo del ministero della Salute, hanno, a propria volta, effettuato oltre 36mila controlli e prelevato 4540 campioni riscontrando poco me o di 13mila non conformità. Un dato, ha tenuto a chiarire il comandante generale dei Nas, è dovuto al loro specifico mandato istituzionale per cui svolgono azioni mirate, basate su specifici elementi di sospetto e condotte con sistemi investigativi. Ulteriori controlli sono stati inoltre flettiate dal ministero per le Politiche agricole, alimentari e forestali, attraverso l`Ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari; dai Posti di ispezione frontaliera, dagli Uffici veterinari per gli adempimenti degli obblighi comunitari, dagli Uffici di sanità marittima, aerea e di frontiera, dall`Agenzia delle dogane e dai Monopoli.
Un`attenzione specifica è stata dedicata ai residui di prodotti fitosanitari negli alimenti: in questo settore sono stati prelevati e analizzati 6864 campioni, dei quali sono risultati non conformi ai limiti consentiti solo 26, pari allo 0,4%, e 23 non regolari per l`impiego di un principio attivo non autorizzato per quella tipologia di alimento. Complessivamente, i risultati confermano la tendenza alla diminuzione delle irregolarita` in questo settore, che ha visto diminuire le percentuali dal 5,6% del 2003 allo 0,4% del 2011.
Fonte AGI
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