Ce li ritroviamo un po` ovunque: negli ospedali, nelle case di cura, negli uffici, nelle scuole, nelle università, nelle caserme e in altri edifici pubblici... spesso isola felice per chi ha voglia di staccare per concedersi una pausa di relax consumando un caffè o uno snack.
Sono i distributori automatici, erogatori di cibi e bevande di ogni genere che, a partire dal 2014, subiranno nuove disposizioni in merito all`aliquota iva. Tra le tante cose che vengono regolate dal Decreto Legge numero 63 del 4 giugno 2013 (Disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell`edilizia per la definizione delle procedure d`infrazione avviate dalla Commissione europea, nonchè altre disposizioni in materia di coesione sociale) è passato quasi inosservato il breve articolo 20. Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 130 del 5 giugno 2013 diventa definitiva la soppressione dell`aliquota agevolata dell`iva del 4% per la somministrazione attraverso distributori automatici. Dal 1° gennaio 2014, infatti, tutte le vendite di alimenti e bevande che verranno effettuate tramite dispositivi automatici saranno sottoposte alla nuova aliquota del 10%. Un aumento di ben 6 punti percentali, che i ministri hanno giudicato come l’unico campo d’intervento possibile per "recuperare" i 200 milioni necessari a coprire il bonus erogato dal Governo a favore del risparmio energetico e per il rilancio dell’edilizia.
Ad essere scontenti di questa novità non sono solo i gestori delle macchine vending, ma anche i consumatori che troveranno i prezzi delle macchinette automatiche aumentati notevolmente. Dall’aumento dell’IVA ai distributori automatici il Governo stima di recuperare 104 milioni di euro, mentre la restante parte verrà dall’aumento dell’IVA sui gadget allegati alle riviste. Immediata è stata la reazione di Confida e Adiconsum, i quali ritengono che forse sarebbe stato meglio un recupero monetario portando al 25% l`aliquota iva sui beni di lusso. Si stima, inoltre, che l’incremento dell’iva sui prodotti somministrati attraverso i distributori automatici comporterà un aumento di almeno 5 centesimi sul caffè e le bevande calde e di circa 10 centesimi sulle bevande fredde e gli snack.
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