21 Dicembre 2012

Affinchè non chiuda l`Università della Birra


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Con tristezza annunciamo che l’Università della Birra, progetto partorito e cresciuto da Franco Re, scomparso a luglio 2012, rischia di chiudere fra pochi giorni, il 29 dicembre. Alla morte di Franco Re, la famiglia (proprietaria dello stabile in cui ha sede l`Università) ha dichiarato di non voler proseguire né l’attività del pub di Azzate, né l’attività dell’ente formatore. Lo staff del locale ha proposto di rilevare l’attività, ma la famiglia ha glissato. Per quei pochi che non lo rammentassero, ricordiamo che il progetto de L’Università della Birra nacque nel 1997;  divenne poi ente di formazione accreditato nel 2011: da allora questa realtà, figlia di un grande maestro di vita e di arte brassicola, ha aiutato tantissimi corsisti a formarsi su un mondo vasto, vario e affascinante; ha reso più consapevoli centinaia di gestori di birrerie, ha dato lumi agli homebrewer, ha creato cultura. Nei progetti, bloccatisi alla morte di Re fra cavilli e burocrazia, anche il riconoscimento del “cervoisier”, il sommelier della birra.

Il liquidatore Alessandro Di Gregorio (che ha seguito il progetto dagli albori) spiega che la chiusura non è ancora definitiva. Come si legge dalle pagine de Il Giornale Di Gregorio ricorda che “Franco non era solo il socio di maggioranza, bensì la colonna portante dell`università. Ora ricopro un ruolo davvero doloroso».

Sebbene già dal primo dicembre è stato comunicato ai dipendenti che l`azienda è prossima alla liquidazione, lo staff è ancora a lavoro “per rispetto ai clienti”. Silvana Giordano, braccio destro di Franco, racconta ad Italgrob.it la tristezza della perdita del pub-ateneo, compensata dalla caparbietà di portare avanti le idee di Franco, anche perché c’è ancora tanta gente che freme di iscriversi a nuovi corsi per il 2013 e per il futuro.

«Ribadisco – ci dice Silvana - che lo staff ce la metterà tutta e per  rispondere alle dichiarazione del liquidatore dico che noi non abbiamo mai pensato di poter sostituire Franco, ma di portare avanti il suo e il nostro sogno. Ovviamente dovremo un po’ cambiare il nostro marchio, in quanto registrato. Franco viveva praticamente per la sua Università: diceva che era il suo contributo alla formazione birraia e sarebbe stato il suo modo per essere ricordato. Franco aveva coniato uno slogan, posto sui  nostri biglietti da visita: “L`università della birra, dove un una bevanda diventa un modo di vivere”. Le dimostrazioni di affetto e le offerte di aiuto per qualsiasi cosa noi avessimo bisogno, sia da parte dei clienti del locale che dei partecipanti ai corsi, dimostra quanto sia vera questa frase».

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