24 Luglio 2012

Più alto è il volume... più si ha voglia di consumare!


Secondo diverse ricerche scientifiche a New York in bar, ristoranti, night, ma anche in palestre e negozi di abbigliamento, il volume della musica più sale e più invoglia a consumare: un altro aperitivo, un cocktail, un piatto in più, uno snack tra una chiacchiera urlata e due salti in pista.

new_york_250807-199.jpgInfatti, negli ultimi tempi, i volumi dei locali della Grande Mela hanno messo in atto questa tecnica per alzare il numero di consumazioni ordinate. Secondo un reportage del New York Times è emerso che i decibel registrati all`interno dei locali presi a campione nella città, sono sempre sopra ai 90, ben oltre i livelli registrati nella stessa città per esempio su un treno per pendolari (84 decibel in media). Una tecnica che, come confermano ingegneri del suono e addetti del settore, paga senz`altro in termini di fatturato, ma che nuoce prima di tutto ai dipendenti di questi bar e negozi, esposti anche per 8-10 ore di seguito ai bassi e alle melodie ad altissimo volume.

Nel 2008, da uno studio scientifico condotto in Francia dall`università della Bretagna del Sud, si è evinto che il numero di consumazioni aumentava a seconda del volume nel locale. Risultato: a 72 decibel gli avventori ordinavano in media 2,6 drink e impiegavano 14,5 minuti per finirne uno; alzando gli altoparlanti a 88 decibel percepiti dall`orecchio, i drink diventavano 3,4 e i minuti per finirne uno scendevano a 11,5. Senza contare, poi, il boccone masticato al ritmo di musica: una ricerca del 1985 della Fairfeld University del Connecticut, aveva dimostrato come aumentando i bpm (beats per minute) delle canzoni ascoltate, i clienti finivano i loro piatti più velocemente e, ipoteticamente, ordinandone ancora per poter prolungare la propria permanenza nel locale.

In molti casi, la mossa di alzare il volume e aumentare il ritmo è una tecnica per assicurarsi una clientela giovane, soprattutto nei nightclub e nei negozi per giovani. A New York lo fanno nei bar, nei club e nei ritrovi da happy hour con dj set di Manhattan: per scongiurare orde di ultra trentenni con voglia di chiacchierare e riempire, invece, il locale di ventenni più vogliosi di consumare un drink dietro l`altro, alzano il volume. Per fortuna però, non funziona così ovunque e restano, nella Grande Mela, ristoranti e bar dove la musica continua a essere un sottofondo lontano, e l`aperitivo scorre lento tra una chiacchiera, un sorso e una battuta.

POTREBBERO INTERESSARTI ANCHE

19/09/2025

Con l’arrivo della stagione fredda, Theresianer rinnova il suo legame con l’inverno attraverso due birre simbolo e una gamma di gift box pensate per...

19/09/2025

L’export del Food&Beverage italiano continua a crescere: dopo il record del 2024 (+9%, oltre 58 miliardi di euro), nel primo semestre 2025 le vendite...

19/09/2025

Secondo i nuovi insight di Circana, presentati all’European Foodservice Summit 2025, la ristorazione europea sta vivendo una trasformazione profonda. I...

15/09/2025

Beefeater resta fedele al suo spirito innovativo con il lancio di Beefeater 0.0%, una proposta analcolica che permette di vivere appieno il momento, anche...



Quine srl
Direzione, amministrazione, redazione, pubblicità

Via Spadolini 7 - 20141 Milano
Tel. +39 02 864105 | Fax +39 02 72016740 | P.I.: 13002100157
Copyright 2025 - Tutti i diritti riservati - Responsabile della Protezione dei Dati: dpo@lswr.it

Top