Per i consumi Horeca non è stata una Pasqua indimenticabile.
Da un lato il maltempo, dall’altro crisi e il caro benzina hanno fatto scivolare via il tutto all’insegna del risparmio. Anche nelle città d’arte, solitamente prese d’assalto per il ponte pasquale si sono registrati cali di presenza.
Caso emblematico a Firenze dove solitamente gli albergatori erano abituati a un pienone composto da un 50% stranieri e un 50% proveniente dal mercato interno. E invece stavolta le proporzioni dicono che le camere degli hotel fiorentini (non tute) sono state occupate per l’80% da turisti di oltre confine e appena per il 20% dagli italiani. In più tante prenotazioni sono arrivate sul filo di lana, cogliendo le opportunità dei last minute a prezzi stracciati, quelle che fanno dire agli albergatori: «Molti numeri ma poca sostanza».
La colpa di tutto ciò è essenzialmente la minor capacità di spesa delle famiglie. «I primi dati ci dicono che è mancata una fetta fra il 20 e il 30% di clienti — afferma Aldo Cursano , presidente regionale di Fipe, federazione italiana pubblici esercizi — quasi tutti di casa nostra. A risentirne in modo particolare è stata la ristorazione, bar e locali. Chi è venuto ha mangiato panini facendo la spesa nei supermercati o accontentandosi della pizza a taglio. Se eravamo abituati a un turista che soggiornando a Firenze spendeva una media giornaliera di 200 euro a testa, bene ora con gli escursionisti dalla mattina alla sera va bene se ognuno ne spende una ventina. E questo ci deve far riflettere sul nostro modello e sul tipo di offerta che abbiamo sempre cercato di proporre, puntando sulla qualità. Di questi tempi invece sembra che l’unico elemento di competizione sia il prezzo e con gli alti costi che le nostre imprese devono sopportare finisce che non siamo più in grado di reggere la concorrenza».
Nelle altre parti d’Italia, con il maltempo che si è presentato quasi inaspettatamente, non è andato tanto meglio.
Si segnalano discrete presenze nei ristoranti, molto buone quelle negli agriturismi.
Pessimi invece i dati relativi ai posti letto che hanno registrato un dato negativo.
Lo startup della stagione è quindi rimandato ai prossimi ponti (25 aprile,1 maggio)
con l’auspicio che i consumi fuoricasa possano mantenere i loro indici, nonostante crisi e caro benzina.
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