172 milioni di euro la spesa complessiva stimata per i pranzi di pasqua e Pasquetta, soddisfacente, secondo i dati Fipe, sebbene in leggero calo rispetto al 2011, calo del tutto aspettato dati i tempi contingenti, segnati da un generale abbassamento della spesa sui consumi alimentari, dovuta alla attuale crisi economica. Bisogna tener conto, inoltre, segnala Fipe, che la festività “cade bassa sul calendario e rende più limitata la scelta delle destinazioni”; fa ancora freddo per i luoghi di mare, è troppo tardi per la montagna. Sarà anche per questo che su tutte le mete la migliore performance la registrerà l’agriturismo. Diversamente dal ristoranti e trattorie le prenotazioni negli agriturismi sono in aumento, con un buon +20% (rapporto Agriturist).
«I turisti – spiega la presidente di Agriturist Vittoria Brancaccio - hanno evidentemente bisogno di una vacanza che, pur di breve durata, dia l’opportunità di relax, contatto con la natura, attività all’aria aperta in belle cornici paesaggistiche, piaceri della buona tavola. Insomma, si cerca una netta discontinuità con la vita di tutti i giorni. E l’agriturismo offre esattamente tutto questo».
Ritornando al pasto di Pasqua e Pasquetta, la formula adottata un po’ ovunque sarà quella del menu fisso, per una spesa media, secondo Fipe, di 40 euro a persona. Si prevede che si siederanno al tavolo di trattorie, ristoranti e agriturismi circa due milioni e mezzo di consumatori per una spesa stimata in 100 milioni di euro.
«In un momento di difficoltà della congiuntura economica - commenta il presidente Fipe, Lino Stoppani - non c’è da aspettarsi miracoli. Gli italiani hanno sempre meno soldi per il tempo libero e sono intimoriti da un futuro che presenta incertezze. Per fortuna ci sono molti ristoranti che consentono agli italiani di passare una festività fuori casa rispettando la tradizione anche a tavola, con il menu pasquale del proprio territorio, senza necessariamente spostarsi troppo dai luoghi di residenza».
I gestori, infine, non dovranno sperare troppo nel flusso di turisti: L’Italia subirà un secondo calo rispetto ai dati registrati lo scorso anno (quando andarono in vacanza meno di quattro milioni di Italiani). Anche i flussi di turisti stranieri, sebbene incoraggianti, non dovrebbero però compensare il calo del turismo interno.
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