Nuove tasse gravano su alcuni comuni italiani, ma i pubblici esercizi a questi nuovi balzelli non ci stanno, e non perché vogliano essere una categoria di privilegiati, ma solo perché queste nuove tasse andrebbero a pesare su costi fissi già in aumento a causa di una gestione sempre più salata.
Mentre i costi fissi sono aumentati, i prezzi al pubblico sono stati ritoccati appena, proprio per non far fuggire i clienti già strozzati dalla crisi. Un aumento di tassazione però, in questo contesto, non fa altro che mettere con le spalle al muro gli esercenti.
Un’indagine promossa della Fipe ed elaborata dal Centro Studi Ascom Parma, mostra che già nel 2011 gli operatori del fuori casa hanno sopportato ingenti aumenti in diversi campi, dalla tassazione dei rifiuti al costo delle materie prime. Per questo motivo Fipe "intende rivolgere un appello a tutte le Amministrazioni locali affinché, a fronte delle mancate entrate derivanti da finanziamenti regionali e statali, non riversino sugli operatori ulteriori imposizioni fiscali, come per altro già accaduto in passato. In un contesto di recessione come quello attuale dovuto alla forte crisi economica in atto, il rischio che si paventa è quello di un significativo impoverimento delle attività del nostro centro, con la conseguente possibile desertificazione di un’area che per sua natura costituisce una risorsa estremamente importante per la città di Parma, non solo per il suo valore economico ma anche per la sua funzione sociale e di servizio alla collettività e che pertanto merita la maggiore salvaguardia possibile".
Ritornando all’indagine del Centro Studi Ascom Parma riportiamo gli aumenti calcolati:
• tariffa rifiuti +5% nell’ultimo anno (2010-2011) e + 40% in dieci anni (2001-2011)
• plateatico +10% nell’ultimo anno (2011) e +465% negli ultimi 10 anni (2001-2011)
• costo personale +2% nell’ultimo anno (2010-2011) e +26% in dieci anni (2001-2011); dal 2007 ad oggi, +14%
• diritti siae +1.6% nell’ultimo anno (2010-2011) e +23% in quasi dieci anni (2002-2011)
• canone rai +1.4% nell’ultimo anno (2010-2011) e +18.6% in quasi dieci anni (2002-2011)
• carburante +22% e +28% nell’ultimo anno (2010-2011) rispettivamente per benzina s/p e gasolio +58% e +73% in dieci anni (2001-2011) rispettivamente per benzina s/p e gasolio. un costo che oltre ad incidere sui conti di ogni cittadino, incide in misura sensibile anche nell’aumento dei costi di fornitura dei prodotti generici di un pubblico esercizio.
• caffe’ (materia prima) +7% circa nell’ultimo anno (2010-2011); da +16% a +20% nell’ultimo biennio (2009-2011); +100% in dieci anni (2002-2011)
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