I consumi nell’Horeca segnano il passo, ma anche nella GDO non va tanto meglio.
Da un articolo pubblicato sul ilsole24ore.it, a firma di Emanuele Scarci, appuriamo che la crisi oltre ad alleggerire il carrello va anche a tagliare i ricavi delle marche.
Ecco alcuni passaggi dell’articolo: Nel 2011 grandi brand come Coca Cola, Heineken, Acqua S. Anna, De Cecco, Ferrarelle, Parmareggio, Mareblu hanno messo a segno performance comprese tra il +4% e +25%; dall`altra, Ferrero, Conserve Italia (brand Cirio, Valfrutta, Derby), Findus, Perfetti, Plasmon, Kellog`s, Newlat (brand Buitoni, Giglio, Polenghi), Parmacotto, Caviro-Tavernello hanno registrato perdite di volumi comprese tra il 2,7 e il 17 per cento. «Il +7,3% dei volumi rilevato da Symphony Iri – dichiara nell’articolo del Sole24ore, Alfredo Pratolongo, direttore degli affari istituzionali di Heineken Italia – corrisponde anche al nostro dato e si spiega con il traino di Birra Moretti Baffo d`oro e della marca di birra Ichnusa che hanno trovato un`ottima accoglienza da parte dei consumatori.
Con baffo d`oro abbiamo addirittura conquistato un punto e mezzo di quota di mercato in 18 mesi». Heineken però si è giovata anche del rimbalzo delle vendite 2011 dell`intero comparto birra nella grande distribuzione: non si verificava da anni. E ha una sua spiegazione: «In realtà – aggiunge Pratologno – si tratta di consumi che dall`Horeca (bar e ristoranti ndr) sono rientrati in casa attraverso super e ipermercati. Al rimbalzino della birra si contrappone il calo del beverage a maggiore contenuto di alcol. Nella Gdo arretra lievemente Campari (-1,3%) ma fa due passi indietro Caviro (-12,3%) e uno avanti Zonin (+1,7%).
Nel dolciario-cereali, arretra lievemente Ferrero (-2,7%), passo falso di Perfetti (-5,4%) e Kellog`s (-5,5%) scatto di Mars (+6,1%); nel pastario-riso continua lo slancio di De Cecco (+10,5%), contiene i danni Barilla (-1,6%) ma cede Riso Scotti (-4,1%). Nei coloniali non è una sorpresa lo scivolone di Lavazza (-5,4%) ma il boom dei prezzi del caffè sul mercato internazionale ha avuto pesanti riflessi anche sugli scaffali. Nel lattiero caseario, il gruppo Granarolo contiene le perdite nell`1,9%, tiene la scuderia Parmalat-Lactalis ma arretra Newlat (-4,4%). Nel 2011 il mercato dei succhi di frutta «ha perso l`8-10% e il pomodoro il 4-5% – precisa Gardini – Nelle famiglie non c`è più la tradizione della dispensa: tanto sanno che al supermercato c`è sempre un tre per due da prendere al volo. Rilanciare sulle promozioni? Ormai c`è l`assuefazione, non stimolano i consumi ma generano solo risparmi per il consumatore».
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