Nessun problema per bar e ristoranti in merito al pagamento del canone Rai.
La tassa obbligatoria dovuta per il possesso del televisore è sempre stata pagata dai pubblici esercizi che ne sono dotati. Prova ne sia il controllo serrato da parte di Siae ed ultimamente anche da parte di Scf (consorzio fonografici) con cui da tempo Fipe si relaziona e stipula convenzioni.
Bene fa il direttore Masi a tirare in ballo uffici, enti, amministrazioni pubbliche e imprese, poiché forse non è loro consuetudine tenere a mente questa tassa e subire i controlli di una eventuale evasione. Oltretutto, è proprio la Rai a ricordare che gli abbonamenti speciali sono 263.000: un numero molto vicino a quello dei pubblici esercizi che assieme agli alberghi non superano le 250.000 unità. Considerando che non tutti gli esercenti posseggono un televisore, i conti tornano.
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