Un aumento dell’1% dell’Iva avrà un effetto depressivo sui consumi, pari al 2%, secondo i calcoli dell’Adoc. Ogni famiglia subirebbe un aggravio medio di 125 euro, colpiti soprattutto i settori ristorazione, abbigliamento, turismo, e auto.
«Aumentare l’Iva significa abbattere i consumi, già in picchiata a causa della crisi – dichiara Carlo Pileri, Presidente dell’Adoc – secondo i nostri calcoli un eventuale aumento dell’1% dell’Iva si tradurrebbe in una diminuzione generalizzata dei consumi pari al 2%. Su ogni famiglia graverebbe un onere di 125 euro in più di Iva, non scaricabile dalle tasse, equivalente a due pieni di benzina o alla cena in un ristorante o a un biglietto aereo low cost. Già i costi in aumento di energia, tariffe locali e alimentari, che comprimono tutte le altre spese con aggravamento crisi, da settembre causeranno una discesa ulteriore dei consumi, aumentando l’Iva alcuni settori come abbigliamento, ristorazione, turismo e auto subirebbero un colpo terribile per l’economia e la ripresa».
(fonte: AGENPARL)
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