
Secondo il sondaggio Confesercenti-Swg quest`anno partiranno 33,5 milioni di italiani (erano 39 milioni nel 2010): 7 italiani su 10, uno in meno dell`anno scorso. Resteranno fuori casa in media 12 giorni, spendendo mediamente poco più di 800 euro, il 20% in meno del 2010, per una spesa complessiva di 27 miliardi di euro.
2 italiani su 10 si sposteranno, ma restando nei paraggi della loro città, magari scegliendo la seconda casa o un campeggio.
Rispetto agli anni scorsi emerge una tendenza figlia della crisi: più che tagliare le ferie si rinuncia direttamente alla vacanza senza recuperarla in altri periodi dell`anno. In vacanza gli italiani si consolano con cucina e ristoranti: fra le abitudini cresce l`attenzione per le specialità enogastronomiche locali (dal 32 al 35%) e la voglia di gustare la cucina locale al ristorante (dal 27 al 33%). Un italiano su due (52%) resterà nel nostro paese. Il 17% sceglierà un paese dell`Europa mediterranea, il 10% il Nord Europa, il 3% gli Stati Uniti. E fra i Paesi Europei continua il predominio della Spagna (25%), ora però insidiata dalla Grecia (22%, nel 2010 era solo il 13%). Mentre restano a distanza la Francia, la Gran Bretagna, la Croazia.
In Italia la regione più gettonata è la Sicilia, poi Puglia, Toscana, Emilia Romagna, Sardegna e le montagne del Trentino Alto Adige.
Dopo anni di relativo declino il mare tiene le posizioni: se nel 2006 quasi un plebiscito lo eleggeva a vacanza ideale (il 73%) ora gli affezionati della tintarella sono il 48%. Vacanza caute nelle spese, ma non si rinuncia alle comodità ed ai servizi. Di conseguenza si registra un forte balzo in avanti della scelta di alberghi e pensioni (dal 33% del 2010 al 40% del 2011).
Salgono nelle preferenze quelli con tre stelle (dal 66 al 68%) e 4 stelle (da 22% al 24%) .
“Vacanze prudenti, in leggero calo, con meno soldi. C’è la crisi" - sottolinea Confesercenti - c’è cautela, ma manca una precisa strategia turistica del nostro Paese. Restano aperte “ferite gravi” come la carenza di una politica forte di sostegno alle imprese del settore, per innovare e per promuovere il territorio e l’Italia. Diventa sempre più rilevante la necessità di ridurre l’IVA sul settore, più alta dei nostri concorrenti, così come pesa la mancanza di un portale Italia, fondamentale per la promozione turistica del nostro Paese”.
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