A circa un mese dall’inizio della vendemmia, le previsioni per il 2015 nel Lazio sono da record, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo. Infatti, si prevede che, grazie alle condizioni climatiche favorevoli, si assisterà a un incremento della produzione di circa il 15% rispetto ai valori dello scorso anno. È quanto afferma la Coldiretti Lazio.
Nel tracciare un primo prudenziale bilancio, infatti, la Coldiretti Lazio prevede un`annata da ricordare nel settore del vino, che «ha già fornito motivo di orgoglio per il nostro Paese facendo segnare, a livello nazionale, un valore record nelle esportazioni con un incremento del 6%, secondo le elaborazioni su dati Istat relative ai primi 5 mesi di quest’anno». «Anche se molto dipenderà dal mese di settembre, nel corso del quale si concentrano le operazioni di raccolta, si prevede - sottolinea la Coldiretti del Lazio - una produzione di circa 1.700.000 ettolitri nel Lazio».
Le condizioni climatiche con il grande caldo hanno accelerato i processi e - precisa la Coldiretti del Lazio - anticipato la raccolta che si classifica come la seconda più precoce dal dopoguerra, seconda solo a quella del 2003, l’anno di una storica siccità, quando iniziò il 2 agosto. «Molto dipenderà - avverte - dall’andamento climatico. In ogni caso, lo stato fitosanitario dei vigneti è molto buono con assenza di situazioni di criticità e la qualità attesa è ottima. Se non ci saranno sconvolgimenti, si prevede che la produzione Made in Italy sarà destinata per oltre il 40% ai 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc) e ai 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), il 30% ai 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia».
«La stagione, secondo quanto riportato da Assoenologi, nei territori laziali si è avviata ai primi di aprile nelle zone costiere e a metà aprile nelle zone più interne, con un lieve ritardo rispetto alla media delle ultime annate», riferisce. «Nella prima decade di giugno, la prima ondata di caldo ha compensato il ritardo fenologico iniziale. Lo stato sanitario si è mantenuto ottimale. Poi le precipitazioni a cavallo di Ferragosto, ad invaiatura ormai conclusa, da un lato hanno portato a un abbassamento delle temperature massime, dall’altro hanno assicurato una buona escursione termica, fondamentale per la sintesi degli aromi per le uve bianche e per la sintesi fenolica delle uve rosse» spiega la Coldiretti Lazio. «Ci troviamo di fronte a una buona annata, migliore della precedente, sia in termini qualitativi che quantitativi», assicura.
La vendemmia è già iniziata e conclusa per le uve base spumante e per le varietà internazionali bianche, mentre per i rossi e i bianchi autoctoni si dovrà attendere la prima decade di settembre.
Fonte ADNKronos
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