21 Luglio 2014

Nastro Azzurro: vola l`export made in Italy, grazie al mais nostrano


La birra Nastro Azzurro è diventata negli ultimi anni uno dei simboli del made in Italy nel mondo: va forte anche nei pub inglesi e in Paesi storicamente produttori di "bionde".

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«È un settore in cui l`export sta esprimendo volumi importanti» ha detto il direttore Relazioni esterne Birra Peroni Federico Sannella, nel precisare che solo la "Nastro" è venduta in 55 Paesi per un totale di oltre 1,1 milioni di ettolitri mentre il consumo italiano si attesta sui 700mila ettolitri. «Ed è incredibile come nell`immaginario questa birra chiara, particolarmente "crisp", cioè fresca e fragrante, nel mondo sia associata allo stile italiano del bere bene, elegante ma moderato».

 

In linea con questo stile di consumo all`italiana, il birrificio del gruppo Sabmiller lancia questa estate la "Piccola", un formato a misura di consumo femminile (20 cl, a fronte dei consueti 33 cl di una lattina) valorizzato da una bottiglia da collezione, anche per i piccolissimi numeri di produzione. A renderla così chiara e crisp, come piace nei mercati esteri, è una varietà di mais in voga nella Bergamasca negli anni `50, poi dimenticata, e ora riscoperta grazie a un progetto di sostenibilità di Birra Peroni, che collabora col Manifesto EcoCloud presentato da Confagricoltura.

«Per rendere Nastro Azzurro la birra italiana per eccellenza è stato scelto il Nostrano dell`Isola, un mais 100% made in Italy - ha detto Sannella - e per questo perfettamente adattato a crescere sotto il sole italiano. Ed è nel centro nord, che tra fine agosto e inizio di settembre si verificano le migliori condizioni climatiche per ottenere un granoturco con caratteristiche di qualità eccellenti, priva di contaminazione da Ogm».

«Lavoriamo con circa 1500 aziende agricole - ha sottolineato Sannella - che producono orzo in Umbria, Lazio e Campania, e questo tipico mais in una fascia che comprende Piemonte, Lombardia, Veneto, e in piccola parte l`Alto Adige. Il Mais Nostrano è un prezioso baluardo di biodiversità perché fa parte di un patrimonio naturale che oggi sta scomparendo. È una varietà autoctona che è stata recuperata grazie all`esperienza dell`Istituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Bergamo che ne ha preservato i semi dall`estinzione, conservandoli nella propria banca. La preziosità del Nostrano, con la sua bassa resa per ettaro, sta proprio nel rifuggire la logica della coltivazione intensiva della produttività per privilegiare la qualità, fatta di gusto e aromi di altri tempi; per questo il suo valore sul mercato è superiore a quello del malto. Il Mais Nostrano viene utilizzato solamente per la preparazione di Nastro Azzurro, un ingrediente ad uso esclusivo del gruppo Birra Peroni».

Fonte ANSA

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