18 Giugno 2012

Aranciate al 20% di frutta: negata la sede legislativa alla proposta


spremuta-arance.jpgAvere in Italia bevande agli agrumi (come le aranciate) con un minimo del 20% di succo di frutta invece che del 12%: quest’obbiettivo sembra allontanarsi, dopo che il Governo ha negato la sede legislativa (ovvero un iter più veloce) alla proposta di legge sulle bevande a base di frutta in esame alla Camera.


Il Presidente della Commissione Agricoltura di Montecitorio, Paolo Russo (Pdl) commenta negativamente la decisione del governo, dato che la legge avrebbe garantito maggior qualità ai consumatori e aiutato il settore agricolo nostrano. «Ovviamente - precisa il presidente - ricalendarizzeremo in regime ordinario la proposta di legge affinché sia l’Aula ad approvarla presto».

Deluso anche Emilio Ferrara, segretario generale di Unimpresa Agricoltura che non risparmia rimproveri al governo: «Il no del ministero dell`economia alla procedura accelerata per approvare il disegno di legge Pdl-Pd-Udc, che alza al 20% il contenuto minimo di succo di frutta nelle aranciate (…) va contro decine di milioni di consumatori e molte decine di migliaia di imprese agrumicole».

A respingere il trasferimento alla sede legislativa del testo unificato adottato dalla Commissione Agricoltura è stato il dipartimento per i Rapporti con il Parlamento: «Considerato il parere contrario espresso dal ministero dell’Economia e delle Finanze, si ritiene - si legge nella lettera che porta la firma del ministro Piero Giarda - di non poter comunicare l’assenso del Governo in ordine al trasferimento in sede legislativa del provvedimento».

Il testo unificato, ricordiamo, racchiude i tre disegni di legge presentati dai deputati D’Ippolito Vitale, Beccalossi ed Oliverio. Per i proponenti la legge, portare le bevande al 20% di succo di agrumi rappresneterebbe una rivoluzione culturale su tre fronti, in primis dal punto di vista della qualità dei prodotti italiani, in secondo luogo dal punto di vista salutistico e infine dal punto di visto economico; più frutta nelle bevande significherebbe un grande vantaggio per i coltivatori italiani di arance e altri agrumi. Infatti, ogni punto percentuale di succo di arancia corrisponde all`utilizzo di 25 milioni di chili di agrumi.

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